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Speciale Comunali a Quartu: intervista al candidato sindaco Francesco Piludu

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Siamo giunti alla settimana conclusiva della campagna elettorale, sicuramente diversa dal solito viste le vicende che, a livello locale e nazionale, coinvolgono la popolazione sul tema della salute, con l’aumentare della diffusione del Covid 19 e le nuove restrizioni volute dal governo. Oggi, per Ajo Noas, abbiamo raggiunto telefonicamente Francesco Piludu, candidato a Sindaco di Quartu Sant’Elena per il Centro Sinistra, ponendogli alcune domande in vista dell’imminente tornata elettorale che vedrà coinvolta Quartu ed altri comuni isolani per le elezioni amministrative del 25 e 26 Ottobre.

Francesco Piludu, candidato a Sindaco di Quartu Sant’Elena tra le fila del Centro Sinistra, che sfida sarà quella del 25 e 26 Ottobre per la città?

Beh, sarà sicuramente una sfida più complessa rispetto al passato, perchè dobbiamo innanzitutto fronteggiare al difficoltà sanitaria che stiamo affrontando, ed è necessario che prima di tutto sia la salute dei nostri cittadini  la priorità in questi giorni. Stiamo infatti facendo una campagna elettorale molto attenta, incontrando le persone soprattutto attraverso i social. A Quartu serve un’amministrazione capace di ascoltare i cittadini. Noi stiamo proponendo quello, girando per tutta la città, per il territorio comunale, stiamo incontrando tante donne e uomini che vogliono rinnovare la veramente città.

Quartu è la terza città per numero di abitanti, quali sono le criticità che per prime andranno affrontare una volta eletto sindaco?

Quartu ha necessità di avere delle strade capaci di poter dare una mobilità adeguata ad una città come la nostra, dove ci sia un piano della sosta, un’organizzazione anche del sistema dei trasporti pubblici locali, della metropolitana, degli autobus e soprattutto abbiamo necessità di riorganizzare anche la macchina amministrativa comunale in modo da rispondere al meglio ai servizi. Queste sono le principali azioni che porteremo in giunta nella prima seduta, proprio per rispondere alle principali necessità che i cittadini ci stanno segnalando con i diversi incontri che stiamo facendo. C’è bisogno soprattutto di creare un nuovo sviluppo per la città sia in termini di commercio, in termini di cultura, sia in termini di valorizzazione delle tante ricchezze che ha la città; pensiamo alle tante ricchezze ambientali, al parco del Molentargius che possono dare, in chiave turistica e di sviluppo, tanta occupazione e lavoro per i nostri giovani.

Lo slogan scelto per lanciare questa campagna elettorale è “Quartu rinnova sul serio”, quale sarà l’obiettivo come futuro amministratore?

Beh, Quartu ha necessità di rinnovarsi proprio perchè ha necessità di guardare al futuro e non al passato; per troppo tempo si sono avute delle amministrazioni che hanno pensato soltanto ad autoregolamentarsi, cioè fare gli interessi dell’attività propria dell’amministrazione. Noi dobbiamo guardare al futuro, dobbiamo costruire risposte per il futuro. Il rinnovare parte anche dalla squadra che abbiamo messo in campo, tante ragazze e ragazzi nessuno che ha mai amministrato in passato, le altre coalizioni presentano chi ha compiuto i disastri in questi ultimi dieci anni; noi vogliamo in questo senso essere persone serie che danno risposte concrete e che guardiamo al futuro e alle prossime generazioni.

In questa tornata elettorale, scorgiamo un centro destra compattato su un unico nome mentre il centro sinistra perde un pezzo di “sinistra” con la candidatura a sindaco di Graziano Milia. Pensa che questa separazione possa disperdere le forze in campo?

Il centro sinistra, un nuovo centro sinistra, è nato dalle primarie, grazie a tre pilastri che riguardano il progresso, l’ambiente e l’identità, allargandosi ad associazioni e movimenti che hanno deciso di investire sul futuro. Altri hanno fatto scelte che guardano al passato, noi abbiamo deciso di coinvolgere tante forze nuove per un progetto di discontinuità con il passato. Crediamo che la forza che caratterizza il Centro Sinistra, l’essere una forza di solidarietà, di accoglienza, di sviluppo e soprattutto di lavoro, sia al centro della proposta che stiamo facendo e i cittadini ci stanno dando forza e sostegno in questi giorn,i su questo.  

Dopo il referendum del 20 e 21 Settembre con la netta vittoria del “Si”, che segnale pensa abbiano mandato gli elettori italiani alla politica d’oggi?

In questi giorni stiamo incontrando tante donne e uomini che sono molto pessimisti sul futuro e su quello che la politica può dare a loro. Molti hanno detto di sentirsi sfiduciati, noi stiamo proponendo un percorso nuovo, un progetto che li coinvolga. Serve una politica a livello locale che favorisca il coinvolgimento dei cittadini e la partecipazione. Abbiamo proposto delle assemblee dei cittadini, stiamo girando la città con un Camper, per coinvolgerli quartiere per quartiere; serve organizzarli in quartieri con delle assemblee di cittadini che possano gestire loro le proposte dell’amministrazione anche attraverso il bilancio partecipativo. Questo è anche il segnale che arriva dal referendum, dal fatto di dire “i politici alla fine vanno lì e non si occupano più di noi”. Crediamo che con il coinvolgimento dei cittadini, insieme, possiamo affrontare le sfide del futuro.

La sua leadership è emersa da una netta vittoria alle primarie, con una buona affluenza di elettori. Pensa che il modello delle primarie sia quello più giusto per riavvicinare le persone alla politica e alle amministrazioni?

Sicuramente il coinvolgimento dei cittadini è sempre importante, le primarie sono un’ottima scelta laddove possono portare l’insieme di più proposte che allarghino al coalizione. Noi abbiamo allargato, come ho detto prima, ad un nuovo centro sinistra, che ha messo insieme nuove associazioni, per esempio  quella di Stefano Secci che era candidato, “In Pari Po Quartu” che era una lista indipendentista, già candidata a Sindaca Monica Mascia cinque anni fa. Quindi abbiamo allargato un Centro Sinistra che si è fatto vedere come compatto il giorno dopo, perchè insieme abbiamo rivisto e costruito un programma che stiamo presentando in giro per la città. Allora le Primarie sono utili, il coinvolgimento dei cittadini è utile, laddove appunto metta in squadra idee, soprattutto, e progetti.

Lei ha 39 anni, in una politica italiana prettamente gerontocratica appare quasi come una mosca bianca, mi conceda il termine. Quali sono le tue idee per accompagnare Quartu verso il futuro?

I giovani sono la parte principale che soffre la crisi che stiamo attraversando dal punto di vista economico, molti non vedono una prospettiva futura e chiudono la valigia. È anche alla base della mia scelta politica, vedere tante amiche e amici che sono andati via…Io sono entrato in consiglio Comunale dieci anni fa, ma ho scelto di impegnarmi in politica per aiutare la mia città a far si che, tante ragazze e ragazzi, possano trovare in questa città la loro vocazione, la loro attività lavorativa e poter aiutare le loro famiglie, i loro anziani, i nonni, a percorrere la vita, ad accompagnarli e non dover andare via e abbandonarli. Quindi il coinvolgimento dei giovani, i giovani stessi sono il motore. Noi ci proponiamo come giovani, io a 39 anni sono da diverso tempo anche coordinatore regionale dell’ANCI giovani e, proprio per questo, come ti dicevo, siamo una nuova generazione non solo politica, di persone che non hanno mai fatto politica o avuto esperienze in amministrazione, ma anche anagrafica, con il 40% dei giovani proprio perchè serve una risposta nuova alle emergenze che ci sono.

Qual è l’eredità che lascia la giunta uscente?

Lascia una città nel completo disastro, una città che non ha avuto una guida per cinque o dieci anni, perche in fondo questa amministrazione è stata una prosecuzione dell’amministrazione Contini. Il Centro Destra in questi dieci anni non ha saputo amministrare, non ha dato risposte ai cittadini, ha lasciato una città nel completo degrado e abbandono. Noi dobbiamo ricominciare rilanciare Quartu, soprattutto da nuove risorse che possono arrivare grazie alla nuova programmazione 2021/2027 e alle idee e alle risorse che tanti giovani, tante risorse che si sono avvicinate a questo progetto, potranno  dare sicuramente a Quartu.

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