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Stabilimenti balneari: le forze politiche contro la normativa UE

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I consiglieri regionali del Partito Democratico presenti all’assemblea plenaria degli Stati Generali dei concessionari demaniali hanno portato in evidenza la sentenza del Consiglio di Stato dello scorso 9 novembre che vieta i rinnovi delle concessioni a partire da gennaio 2024, allarmando le imprese del settore balneare che temono per il futuro delle loro attività sulle coste. Proprio quelle imprese che si sono dovute attrezzare per rimanere a galla dopo la pandemia e che, confidando in una legge nazionale che autorizzava le concessioni fino al 2033, hanno realizzato negli anni investimenti importanti e sostenuto spese ingenti.

Non si vogliono mettere in discussione né la direttiva Bolkestein né la sentenza del Consiglio di Stato, chiariscono i consiglieri, ma è evidente che devono essere trovate soluzioni che, tempestivamente, offrano garanzie a tutela del lavoro, della professionalità e degli investimenti fatti dagli imprenditori balneari. Già i territori sono stati defraudati della loro capacità istituzionale quando, con un recente intervento normativo, la Regione ha avocato a sé la facoltà di rilasciare e gestire le concessioni, ora non vorremmo che siano poste in discussione anche le scelte economiche o sociali. Chiediamo perciò, – proseguono i consiglieri – per scongiurare l’enorme danno che deriverebbe ai territori, che questa Giunta si faccia carico del problema e solleciti anch’essa l’intervento di Governo e Parlamento per porre finalmente mano a una legge di riordino delle concessioni demaniali con finalità turistico-ricreative. Una legge che sia concordata con l’Unione Europea e che, compatibile con le direttive e i regolamenti comunitari, sia in grado di offrire alle imprese del comparto garanzie e certezze anche per il futuro.”

Anche Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia,  in un video messaggio, crede  ” che ci sia ancora spazio per chiedere al Governo un impegno serio e deciso per andare a Bruxelles per pretendere per il turismo balneare italiano un trattamento equo, non la difesa di un privilegio, come dicono i vostri detrattori“.

Le fa eco Matteo Salvini, segretario della Lega, affermando che “La direttiva Bolkestein deve essere smontata pezzo per pezzo e riga per riga non solo per i balneari, ma anche per altre categorie”.

Fonte: comunicato stampa e Ansa

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