La nazionale giovanile marocchina del calcio è campione del Mondiale Under 20 in Cile!
È festa in Marocco e festa della comunità marocchina anche all’estero! Sulle Alte Istruzioni di Re Mohammed VI, il Principe Ereditario Moulay El Hassan ha presieduto presso il Palazzo Reale di Rabat, una cerimonia offerta dal Sovrano in loro onore.
In questa occasione, il Principe Ereditario è stato salutato dal presidente della Federazione Reale Marocchina di Calcio, Fouzi Lekjaa, dall’allenatore della Nazionale, Mohamed Ouahbi, e dai membri della squadra, prima di posare per una foto ricordo. Successivamente, è stata organizzata una cerimonia del tè in onore dei giovani calciatori.
Il trionfo rappresenta anche una fonte di grande orgoglio per tutto il Marocco, mettendo in luce i valori di impegno, perseveranza e lavoro, che tracciano la strada verso il successo e l’eccellenza, come celebrato da titoli come “40 milioni di cuori, un solo grido: Dima Maghrib” (Marocco per sempre) e “Udienza Reale: il calcio marocchino entra nella Storia”. Il ricevimento Reale e popolare degli eroi di calcio riflette l’Alta benevolenza del Re Mohammed VI, verso la gioventù e il suo costante impegno nel promuovere il suo sviluppo attraverso lo sport, con una particolare attenzione al calcio.
Da ricordare che dopo la vittoria finale contro l’Argentina, Sua Maestà il Re aveva inviato un messaggio di congratulazioni ai membri della squadra, sottolineando che la Nazionale marocchina ha onorato degnamente il suo Paese e la sua gioventù, rappresentando il Regno e il continente africano con grande distinzione.
La vittoria marocchina, su tutti gli aspetti, è semplicemente normale, naturale, logica e meritata a base dei numerosi fattori soggettivi e oggettivi; culmine di una visione strategica a lungo termine, frutto di una riforma globale iniziata con il messaggio del Re Mohammed VI rivolto al Simposio Nazionale a Skhirat. Questo trionfo è infatti la vera incarnazione della visione lungimirante del Marocco.
Dalla brillantezza della prima squadra ai Mondiali del Qatar 2022 guidata da Regragui, seguita dalla medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Parigi, dal titolo continentale per la nazionale locale e Under 23 e dal titolo continentale per la nazionale di futsal, senza dimenticare i successi della nazionale femminile a livello continentale e mondiale. La svolta era iniziata con investimenti in impianti sportivi e strutture che hanno permesso al Marocco di ospitare vari eventi calcistici, in particolare per il calcio giovanile e femminile. Successivamente, il Marocco si è aggiudicato la candidatura per ospitare la fase finale della Coppa d’Africa del 2025 e ha co-ospitato la Coppa del Mondo del 2030 con Spagna e Portogallo.
Al centro dell’evento, l’accademia brilla come modello di combinazione tra formazione sportiva e risorse umane integrate. Il Complesso Mohammed VI di Maamoura è uno dei migliori centri sportivi al mondo. La creazione di oltre 7.000 campi di prossimità di sport in tutto il Regno ha contribuito alla democratizzazione del calcio e all’offerta di opportunità per tutte le categorie. Scuole e accademie calcistiche hanno prodotto numerosi talenti con un campionato nazionale molto forte dove la Rinascita di Berkane, Widad e Rajaa di Casablanca, e FAR sono protagoniste sul livello nazionale ed africano.
La Federazione Reale Calcistica marocchina ha obbligato i club professionistici a istituire scuole di calcio che hanno prodotto talenti, alcuni dei quali hanno poi giocato a livello professionistico in Europa, Asia, Africa e i America. Ha anche stabilito contatti con altri talenti nati in Europa e Canada, inclusi giocatori con doppia cittadinanza che hanno sostenuto diverse nazionali giovanili e le hanno guidate alla gloria internazionale in Cile. Motivata dalla brillantezza della prima squadra ai Mondiali in Qatar, dove ha raggiunto le semifinali, la Federazione li ha incoraggiati a unirsi alla nazionale del loro paese d’origine a tutte le età in cerca di gloria, fama e brillantezza.
L’affidamento ad allenatori nazionali ha inoltre contribuito al boom, soprattutto dopo la brillantezza dell’allenatore della prima squadra, Walid Regragui, con i “Leoni dell’Atlante” ai Mondiali in Qatar. La fiducia riposta in altri tecnici e sportivi per la supervisione delle varie squadre giovanili, che necessitavano di attenzione in patria e di follow-up all’estero, ha prodotto risultati che hanno incoraggiato chi era lontano ad avvicinarsi alle nazionali marocchine, attirando l’attenzione di autorità pubbliche, finanziatori, media e tifosi soddisfatti nel vedere il calcio marocchino brillare a livello continentale, arabo, regionale e internazionale, creando una bella immagine per un paese emergente anche sul livello sportivo. Ciò che sta accadendo in Marocco nel calcio ha suscitato ammirazione, attirato l’attenzione e ha costituito un caso eccezionale che invita africani e arabi a seguirlo come esempio di successo. Arrivare alle semifinali della Coppa del Mondo è diventato normale e vincere la Coppa del Mondo Giovanile è più che normale. Il trionfo della nazionale Under 20 conferma che l’eccellenza marocchina non è temporanea, ma piuttosto un successo sostenibile e generale che consolida la posizione del Marocco come importante nazione calcistica sulla scena mondiale.
In questa occasione, l’allenatore Mohamed Ouahbi molto soddisfatto e orgoglioso dell’accoglienza Reale e la ritiene la più grande motivazione per questi giovani. “La vittoria del Marocco ai Mondiali non è una coincidenza bensì è il frutto di una strategia Reale sviluppata nel 2008, delineata nel messaggio Reale indirizzato ai dirigenti sportivi nazionali a Skhirat. Come allenatore, non posso che essere orgoglioso del sistema di formazione sportiva, in particolare dell’Accademia Mohammed VI di calcio, che ha contribuito ad affinare i talenti dei campioni del mondo. Il dinamismo del sistema calcistico nazionale continua e ci attendono altri eventi mondiali”.
In attesa della prossima fase finale della Coppa d’Africa 2026 in Marocco e della Coppa del Mondo del 2030 insieme a Spagna e Portogallo, in bocca al lupo ai Leoni dell’Atlante!
Di Yassine Belkassem

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