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1.851 allievi agenti P.S.: riammessi i ricorrenti con emendamento del D.L. RILANCIO

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Sembra trovar soluzione l’intricata vicenda relativa allo scorrimento della graduatoria per l’assunzione di 1.851 Allievi Agenti della Polizia di Stato. In questi giorni verrà discusso in Parlamento il Decreto Rilancio, all’interno del quale è presente un emendamento all’art. 260, a firma della maggioranza parlamentare, con il preciso scopo di “definire i contenziosi insorti con riguardo al possesso dei requisiti di partecipazione”.

Il Ministero dell’Interno quindi, grazia a tale emendamento è autorizzato all’assunzione di tutti coloro che ottenevano un voto alla prova scritta superiore a 8,250, impugnavano gli atti dinanzi al Giudice Amministrativo e, all’esito delle prove psico-fisiche ed attitudinali, risultino idonei.

L’Avv. Michele Bonetti, founder dello studio legale Bonetti & Delia ha così commentato la vicenda: “Dunque, non solo i 455 idonei (già convocati alle prove) verranno ammessi al corso di formazione, ma anche tutti i restanti ricorrenti in attesa dovranno essere convocati alle prove e, in caso di superamento, assunti a loro volta. Finalmente la vicenda sembra giungere ad una soluzione. I nostri ricorsi e l’impegno dell’ANIP Italia Sicura sono stati determinanti affinché la classe dirigente del Paese prendesse coscienza della gravissima illegittimità subita da questi giovani ricorrenti, esclusi da un concorso in cui avevano dimostrato di essere ampiamente meritevoli. Ora la parola spetta al Parlamento che dovrà approvare il Decreto Rilancio e attendiamo di leggere il testo finale. Non escludiamo che la Corte Costituzionale restituisca gli atti al Giudice a quo affinché riesamini la rilevanza della questione alla luce dello ius superveniens.

La classe politica, dunque, ha finalmente preso atto delle numerose pronunce del Giudice Amministrativo, che ha accolto da subito le doglianze dei ricorrenti, disponendo dapprima la convocazione degli stessi agli accertamenti psico-fisici ed attitudinali e poi la rimessione della questione alla Corte Costituzionale.

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