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8 MARZO 2020: OMAGGIO ALLE DONNE

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Omaggio alle donne: l ‘8 marzo viene identificato semplicemente come la Festa della Donna, in realtà in questa giornata, che nel tempo ha perso il suo valore autentico fatto di lotte e di diritti conquistati, vogliamo dedicare a tutte le donne, ma non solo, uno speciale che omaggia l’unicità e la bellezza femminile commemorando la “Giornata Delle Nazioni Unite Per I Diritti Delle Donne E Per La Pace Internazionale”.

La nascita della Giornata Internazionale della Donna si perde tra molte leggende. Sicuramente la più nota, senza una reale spiegazione storica, associa questa ricorrenza alla commemorazione delle oltre cento operaie (N.d.R.: morirono anche degli operari uomini), morte il 25 marzo del 1911 nel rogo dello stabile newyorchese, in cui lavoravano in condizioni orribili. Sul web le supposizioni dell’origine di questa “festa”, si perdono in un tripudio di illazioni senza mai avere una concreta valenza autentica. Si parla di uno sciopero di lavoratrici tessili, crudelmente represso a New York l’8 marzo del 1857, o alla rivolta pacifista delle operaie di Pietrogrado, l’8 marzo 1917, o ancora alla conferenza del 1908 tenuta da Corinne Brown del partito socialista di Chicago, che aveva per titolo «Woman’s Day».

Fatto sta che in questa giornata, le donne di tutto il mondo (ovviamente chi se lo può permettere), si risvegliano rivendicando un diritto che non dovrebbe essere neanche celebrato, in quanto il rispetto verso ogni essere umano prescinde dal sesso, dal colore, dalla nazionalità e dal credo religioso.

Negli stati uniti la prima e ufficiale giornata della donna fu celebrata il 23 febbraio 1909. Una giornata che denunciava lo sfruttamento, i bassi salari, le discriminazioni sessuali e la mancanza del diritto di voto. Nel 900, la giornata della donna, si celebrava in giorni diversi, finché, l’ONU, ossia l’organizzazione delle nazioni unite, stabilì definitivamente nel dicembre del 1977, l‘8 marzo, come la “Giornata delle Nazioni Unite per i Diritti delle Donne e per la Pace Internazionale”.

COSA ACCADEVA IN ITALIA

In Italia la ricorrenza si affermò solo dopo la seconda guerra mondiale, alla conclusione del fascismo, quando l’8 marzo del 1946 venne celebrata ufficialmente la prima giornata della donna. Prima di quella data, si cercò di sensibilizzare le donne d’Italia con un messaggio trasmesso tramite un volantino che recitava così: <<Le donne di tutti i paesi civili hanno scelto una data per celebrare unite la festa della donna: l’8 marzo. In questa giornata la donna pone tutte quelle rivendicazioni che sino a oggi non ha ancora ottenuto e la cui conquista è indispensabile per la valorizzazione della sua personalità e per il progresso dell’umanità intera>>. Era il 1948. Ricordiamo che il 2 giugno 1946 in Italia migliaia di donne si recarono a votare in massa per proclamare la nascita della Repubblica Italiana. Infondo erano state proprio le donne a tenere in piedi l’Italia durante la guerra, occupandosi dei lavori che spesso erano svolti dagli uomini. Finalmente si iniziava a respirare aria di cambiamento, ma era solo il principio di una lunga battaglia che avrebbe portato con tanta fatica e diversi anni di lotte, all’acquisizione di diritti che oggi ci sembrano scontati e a volte privi di importanza.

LE CONQUISTE OTTENUTE DAL 1968

Sicuramente prima del 1968, furono varate diverse leggi, ma è da quell’anno che le donne italiane hanno iniziato a scendere in piazza manifestando disagi e desideri. Ecco alcuni dei più importanti diritti che sono stati conquistati fino a oggi: del 1969 è la cancellazione del reato di adulterio, del 1970 la legge sul divorzio, del 1975 la riforma del diritto di famiglia. Il 22 maggio 1978 in Italia veniva approvata la legge 194 che legalizzava l’aborto volontario.

LE DONNE SARDE SEMPRE IN PRIMA LINEA E ALL'AVENGUARDIA NONOSTANTE IL MARE

Per quanto riguarda la Sardegna, nonostante fossimo un’isola, a detta da alcuni, troppo tradizionalista e conservatrice, ricordiamo che nel 1926 Grazia Deledda vinse il premio Nobel per la letteratura, e nel 1946 Ninetta Bartoli divenne la prima sindaca d’Italia donna insieme a Ada Natali.

SIAMO NEL 2020 E ANCORA ESISTONO LE DISPARITÀ E GLI ABUSI

Nonostante le tante conquiste, ancora oggi, si discute della donna in base al ruolo o meno familiare. In questo giorno che dovrebbe essere semplicemente un omaggio alla bellezza diversa, unica e profonda di ogni singolo essere femminile, non dimentichiamoci che nel 2020 ci sono ancora tantissime donne che vengono umiliate, ammazzate, bastonate, lapidate, violentate accusate di stregoneria e ancor peggio, moltissime bambine vengono vendute, diventando spose, usate per il sesso, sopraffate psicologicamente e fisicamente sopportando le imposizioni meschine e viscide di uomini, a volte padri e fratelli.

Impariamo a rispettarci, pretendiamo il rispetto, non solo in una giornata, ma sempre.

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