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Alluvione, Bonaccini: “Da Meloni risposta purtroppo non positiva”

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BOLOGNA – “La presidente Meloni ha inviato una risposta, purtroppo non positiva, alla lettera che le avevo trasmesso insieme al sindaco metropolitano di Bologna, Lepore, e ai presidenti delle Province di Ravenna e Forlì-Cesena, De Pascale e Lattuca, i territori più colpiti dall’alluvione. Avevamo avanzato proposte concrete, in uno spirito costruttivo e nel solo interesse degli emiliano-romagnoli, comunità e territori di cui ci facciamo portavoce, a partire dal recupero di oltre 1 miliardo di euro, finora non speso, da dirottare subito sugli indennizzi per famiglie e imprese. E chiesto un incontro per sciogliere insieme i nodi tuttora non risolti che frenano l’avvio della ricostruzione. Restano però i fatti: a oggi gli unici contributi arrivati ai cittadini sono quelli decisi da Regione Emilia e Protezione civile nazionale, mentre persone e aziende attendono il 100% dei risarcimenti, come promesso giustamente dal Governo”.

Così il governatore dell’Emilia Stefano Bonaccini, che aggiunge: “Le misure finora adottate con i due Decreti nazionali, peraltro utili, non hanno funzionato per il ritorno alla normalità e la ripartenza delle attività economiche. E la “fretta” che la premier mi imputa è quella dei nostri concittadini e delle nostre imprese, che tutto meritano fuorché polemiche sterili fra istituzioni. Abituati sempre a rimboccarsi le maniche e lamentarsi molto poco. È a loro che guardiamo, attraverso la piena collaborazione che ogni giorno stiamo portando avanti con il Commissario Figliuolo, che ha già dato la propria disponibilità a incontrare nuovamente tutte le parti sociali e gli enti locali aderenti al Patto per il Lavoro e per il Clima il prossimo 31 agosto, proprio per approntare, con l’intero sistema regionale, le soluzioni migliori per la ricostruzione”.

Bonaccini precisa che “nessuno disconosce il valore importante di quanto fatto per attivare gli ammortizzatori sociali o l’accesso al credito di una parte, sia pur ristrettissima, di aziende, così come per quelle dell’export; ma ribadisco quanto i sindaci, le associazioni di impresa, i professionisti e le organizzazioni sindacali stanno dicendo: la stragrande maggioranza delle imprese ad oggi non solo non ha ricevuto un euro di indennizzo, ma neppure sa come approntare le perizie necessarie per ottenere in futuro il pieno risarcimento dei danni. E non sapere ancora, dopo tre mesi, come richiedere i rimborsi è semplicemente incredibile”.

Tuttavia “restano esigue le risorse destinate alla ricostruzione privata. Quanto a quella pubblica, della cifra citata dalla presidente Meloni – gli oltre 400 milioni di euro per gli interventi di somma urgenza realizzati – mi pare che nulla, ad oggi, sia arrivato nelle casse dei Comuni, che continuano ad essere esposti, così come le imprese che hanno realizzato questi lavori e non vengono pagate. Noi siamo qui solo per dare una mano e trovare insieme soluzioni efficaci. Come ho ringraziato il Commissario Figliuolo per aver immediatamente accolto l’invito ad un incontro delle parti sociali, così confido di poter fare con la presidente Meloni non appena deciderà di incontrarci”.

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