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Atto di terrorismo: 24anni di carcere inflitti al senegalese che sequestró ed incendió un autobus pieno di minori

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La Corte d’Assise di Milano ha condannato a 24 anni di carcere Ousseynou Sy, il 47enne senegalese che il 20 marzo scorso, a San Donato Milanese, sequestrò e incendiò l’autobus di cui era alla guida e all’interno del quale trasportava 50 ragazzini di una scuola media, due insegnanti e una bidella, tutti poi messi in salvo dai carabinieri.

I giudici hanno accolto la richiesta della procura. La Corte, presieduta da Ilio Mannucci Pacini, ha riconosciuto a Sy le attenuanti generiche e lo ha interdetto dai pubblici uffici. I giudici hanno riconosciuto anche risarcimenti a titolo di provvisionale pari a 25mila euro per ognuno dei ragazzi che si sono costituiti parti civili tramite i loro genitori, ai quali è stato riconosciuto un risarcimento di 3mila euro ciascuno. L’uomo non è affetto da “vizio di mente per infermità”, secondo gli psichiatri Renato Ariatti e Franco Martelli, autori della perizia richiesta dalla Corte d’Assise per accertare la sua “capacità di intendere e di volere al momento del fatto”. Sy, che ha assistito impassibile alla lettura della sentenza, era nel pieno delle proprie facoltà mentali quando ha sequestrato i bambini con l’intenzione di fare una strage sulla pista dell’aeroporto di Linate: lo ha fatto per condizionare la politica in materia di immigrazione e per “intimidire la popolazione”.

“Se volete condannarmi fate pure, ma ricordatevi che il mio gesto aveva solo lo scopo di salvare vite umane, perché non se ne poteva più. Tutti i giorni vedevo orrori”, ha detto Sy stamattina nell’aula bunker. L’africano si è rivolto alla corte chiedendo “giustizia per tutte le famiglie che hanno visto i loro figli e i loro parenti lasciati morire davanti alle nostre coste”.

Parole che hanno il sapore acre di un ulteriore schiaffo al trauma vissuto da bambini innocenti: un terrorista che dà lezioni di civiltà è quanto di più bizzarro si potesse sentire.

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