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CAGLIARI: LA GDF DENUNCIA ESERCENTE PER 3 RIDER NON ASSUNTI

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Durante l’attività di pattugliamento mirati all’osservanza delle disposizioni nazionali e locali volte al contenimento dell’epidemia da Coronavirus le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Cagliari hanno controllato una pizzeria che operava l’attività da asporto. Durante il controllo i Finanzieri hanno individuato ed identificato tre fattorini “portapizze”, pronti ad uscire con i loro scooter per effettuare le consegne ma privi di contratto di assunzione quindi “lavoratori in nero”.

Il datore di lavoro, oltre alla diffida a regolarizzare la posizione dei tre dipendenti, è stato destinatario di una sanzione amministrativa da un minimo di 5.400 ad un massimo di 32.400 euro, nonché di un ulteriore provvedimento di chiusura temporanea dell’esercizio in ragione del fatto che i lavoratori irregolarmente impiegati costituivano oltre il 20% del totale della forza lavoro.

 I militari riscontravano, inoltre,  che uno dei lavoratori aveva inoltrato all’I.N.P.S. istanza per la concessione del reddito di cittadinanza non comunicando successivamente l’esistenza del rapporto di lavoro, integrando, di fatto, una condotta illecita e pur non avendo ricevuto alcun emolumento economico è stato segnalato alla locale Autorità Giudiziaria.

REDDITO DI CITTADINANZA

Sempre in tema di reddito di cittadinanza hanno concluso due controlli, entrambi riscontranti casi di irregolarità.

In una prima circostanza, i Finanzieri hanno accertato che un soggetto, successivamente alla presentazione della domanda per la concessione del reddito di cittadinanza, aveva instaurato due distinti rapporti di lavoro – individuati attraverso le rispettive comunicazioni obbligatorie da parte del datore di lavoro – senza effettuare le dovute comunicazioni all’I.N.P.S..

In un secondo caso, invece, l’esame delle informazioni rilevate nelle banche dati ha evidenziato che il richiedente il reddito di cittadinanza aveva omesso di indicare, nella Dichiarazione Sostitutiva Unica presentata ai fini del calcolo dell’ISEE, un componente del nucleo familiare percettore di reddito proprio e che quindi poneva la condizione reddituale dell’istante fuori dai parametri previsti per la concessione del beneficio.

I Finanzieri hanno provveduto a segnalare entrambi i soggetti all’Autorità Giudiziaria, nonché ad evidenziare la loro posizione all’ente erogatore del sussidio per la revoca dello stesso ed per il recupero delle somme indebitamente percepite, ammontanti nel complesso a 7.548 euro.

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