MedicinaPrimo Piano

Carbonia: paziente da una settimana in attesa di operazione chirurgica al Sirai inizia lo sciopero della fame

Condividi

Ieri il neo commissario della ASSL locale Gianfranco Casu, espressione dell’UDC, componente politica dell’attuale maggioranza del Governo Sardo, durante la conferenza socio sanitaria con i sindaci del territorio ha dato risposta alle problematiche attinenti il sistema sanitario del Sulcis Iglesiente, annunciando un investimento di 14 milioni di euro di risorse da destinare all’ammodernamento dei servizi sanitari locali. Un’operazione che necessita di tempo e probabilmente non tiene conto di tutti quei pazienti che allo stato attuale vivono una situazione di disagio e che necessitano di una risposta immediata. È il caso di Gianni Serra, di San Giovanni Suergiu, che mercoledì scorso è caduto accidentalmente fratturandosi il malleolo tibiale e peronale. Ricoverato d’urgenza nella chirurgia dell’ospedale Sirai di Carbonia, e, considerata la grave lesione, l’arto inferiore è stato messo in trazione in attesa di operazione chirurgica “Dovevo essere operato venerdì scorso – ci dichiara Serra – ma per mancanza di personale l’intervento è stato rimandato a lunedì (ieri n.d.r.). A quanto pare mancava l’anestesista ed è stato rimandato nuovamente a venerdì prossimo. Sono fermo in un letto e non posso muovermi – prosegue amareggiato – e comincio ad avere anche delle piaghe da decubito. Sono sconfortato e arrabbiato perché non si può aspettare una settimana per un intervento così banale. Siamo tutti ricoverati in chirurgia e, a quanto ho saputo, agli interventi ortopedici è destinato un solo giorno della settimana. Se quel giorno si presentano interventi più urgenti, il mio viene rimandato e sono costretto ad aspettare. Oltre il dolore al piede ora c’è anche lo sconforto. Non posso aspettare ulteriormente per questo ho deciso di fare lo sciopero della fame

Non sta meglio il suo compagno di stanza che si è recato al Pronto Soccorso del Sirai, venerdì scorso alle 21, per un dolore al basso ventre e solo dopo 25 ore in sala d’attesa è stato visitato dal personale sanitario e poi ricoverato. “Ad oggi – dichiara il paziente –  non mi è stata fatta ancora nessuna ecografia o colonscopia, nonostante i dolori alla pancia siano continui, probabilmente sono in lista giovedì. Da venerdì non tocco cibo ed essendo diabetico tutto sta diventando molto difficile.”

Una situazione difficile all’ospedale Sirai, diventata ancora più complicata da quando è insorta  la pandemia. I pazienti si sentono indifesi e fragili davanti a queste difficoltà e soprattutto attendono risposte precise sull’evoluzione delle loro patologie, perché oltre a dover sopportare i dolori fisici devono fare i conti con l’incertezza e l’attesa.

Comment here