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Caregiver: Demarcus chiarisce sulle dichiarazioni della consigliera Carla Cuccu

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Antonio Demarcus di Pattada, citato dalla consigliera regionale e segretaria della Commissione Sanità e Politiche sociali del M5S, Carla Cuccu, sulla tematica dei caregiver, (Caregiver, Carla Cuccu: “Serve una legge per tutelarli”) ci tiene a precisare alcune inesattezze dichiarate dalla penta stellata “La mia iniziativa (sui Caregiver studenti universitari) – dichiara Demarcus – è stata riportata da alcuni giornali nazionali. A livello regionale esistono già tre proposte di legge sui Caregiver Familiari presentate in Consiglio Regionale da Annalisa Mele della Lega, Laura Caddeo dei Progressisti e Rossella Pinna del Pd. Ma l’imprecisazione più importante è che mia madre non è allettata, ha delle disabilità gravi che talvolta la costringono a dover stare sdraiata per un periodo. Non vorrei che questo dettaglio mi creasse delle difficoltà personali.

L’appello che ha avanzato Antonio Demarcus alle Istituzioni nazionali e regionali si racchiude in tredici punti (leggi qui) e si incentra, chiaramente, sui problemi che affrontano gli studenti universitari che devono assistere un familiare disabile. Proprio come Demarcus che dopo la laurea triennale in Ingegneria per l’ambiente e il territorio a Cagliari, e poi l’iscrizione alla specialistica in Geoingegneria e difesa del suolo, deve organizzare il suo tempo tra le cure alla madre e lo studio.

L’iniziativa di Demarcus è stata sposata dalla Confad, da Ora Noi Aps, da Cittadinanzattiva e da Unidad Apprezzo l’intervento della Consigliera Cuccu ma da un anno che stiamo lavorando su questa e altre importantissime e urgentissime proposte e non mi pare di averla mai vista prima. Non vorrei si usasse questa battaglia per scopi propagandistici personali. Dalle parole espresse dalla consigliera mi pare che tutto ciò che è stato fatto prima passi in seconda fila e non venga messo invece in rilievo, come è giusto che sia, tutto il lavoro portato avanti dalle associazioni e da altri consiglieri regionali. La mia è una battaglia per tutti coloro che vivono la mia stessa situazione e deve essere riconosciuta a livello nazionale.

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