Politica nazionale e esteraPrimo Piano

CORONAVIRUS, ALLARME ROSSO SPAGNA.

Condividi

Con 7.719 nuovi contagi da coronavirus, la Spagna ha superato la soglia dei 100mila casi
(102.136). Lo ha comunicato il ministero della Salute che ha anche aggiornato a 9.053 il numero totale dei decessi legati al virus. La Spagna registra anche un nuovo record giornaliero nei morti, 849 persone in un solo giorno.
Il governo ha varato le misure economiche per fronteggiare l’emergenza coronavirus. Tra le misure principali ci sono lo stop agli sfratti, una moratoria sui prestiti personali e sulle bollette, i sussidi di disoccupazione. Tutelate le categorie più vulnerabili e quelle che stanno subendo di più le conseguenze dell’isolamento. Ai lavoratori temporanei che hanno perso il lavoro all’inizio dell’emergenza il governo di Madrid ha promesso un aiuto di 440 euro. Sarà inoltre tutelato il diritto alla casa, hanno spiegato il vicepremier Pablo Iglesias e il Ministro dell’Economia Nadia Calvino, “con lo stop per sei mesi agli sfratti e l’estensione dei contratti in scadenza nonché l’implementazione dei microcrediti a interesse zero per pagare gli affitti e che potranno essere rimborsati in 6 anni, espandibili a 10”. Moratoria di tre mesi su prestiti personali e sui mutui. Quanto alle bollette, Iglesias ha assicurato che “a nessun cittadino potrà essere tagliata acqua, elettricità o gas durante l’emergenza”.

Il numero dei contagi in Spagna ha subito una impennata nell’ultima settimana, con i decessi sempre in crescita. EL Pais, il principale quotidiano spagnolo, scrive che il Paese – una settimana indietro rispetto all’Italia – potrebbe raggiungere la cifra di 25mila morti entro i prossimi 5 giorni. Per comunicarlo, hanno scelto questo titolo: “La Spagna deve contenere il coronavirus più velocemente dell’ Hubei e dell’Italia per non superare i 25.000 decessi in due settimane”.

Il governo di Madrid è poi alle prese con un sistema sanitario al collasso, che in molte zone della nazione non riesce a sostenere l’impatto della pandemia. Così, come riferito oggi da El Mundo, la Catalogna intende limitare gli accessi negli ospedali: i pazienti che hanno meno probabilità di sopravvivere resterebbero dunque fuori. La Generalitat, ovvero l’insieme delle istituzioni governative della comunità autonoma, ha fornito precise istruzioni agli operatori delle ambulanze su come giustificare alle famiglie chi viene scartato, seguendo criteri legati a prognosi sfavorevole a causa dell’età e malattie pregresse. In un protocollo indirizzato al Servizio medico di emergenza, si suggerisce di “non riferirsi al fatto che non ci sono letti per tutti come motivo per negare cure intensive” ma di spiegare che “la morte a casa, al momento, è la migliore opzione” con cure palliative.

Il documento della Generalitat, pubblicato da El Mundo, riporta indicazioni come: “Limitare lo sforzo terapeutico per i pazienti con sospetto Covid-19 e insufficienza respiratoria acuta”. Si sconsiglia ad esempio di utilizzare la ventilazione meccanica giudicata invasiva per chi ha più di 80 anni e per chi ha particolari patologie. Si tratta dunque di un protocollo che invita a fornire cure specifiche soltanto a domicilio per chi è stato contagiato ma rientra in queste categorie di persone. Tutto questo perché, evidentemente, gli ospedali spagnoli non riescono più ad accogliere tutti gli infettati. Di qui la precedenza data a chi, sulla carta, ha più chance di non morire.

Comment here