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CORONAVIRUS, UN MODELLO CHE FUNZIONA: L’ISLANDA

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Mentre l’Europa e gli USA lottano contro il Coronavirus, che sta mettendo in ginocchio il mondo intero, fa riflettere l’anomalia islandese. Sì, l’Islanda che ha segnalato un’anomalia degna di nota nel conteggio dei contagiati in queste ultime settimane. Cosa è successo esattamente? Il governo islandese ha deciso di fare tamponi a tappeto e casuali ad un decimo della popolazione complessiva, scoprendo che la metà delle persone aveva nel proprio corpo il Coronavirus senza accorgersene. Totalmente asintomatiche.      Su 1.600 persone positive al Covid-19 ne sono decedute appena 7Questo vuol dire che il tasso di mortalità in Islanda è di appena lo 0,004%. Un dato incredibilmente basso rispetto ad altri paesi, Regno Unito, Italia e Spagna in primis.

I test sulla popolazione sono stati condotti dalla società biofarmaceutica deCODE, con sede a Reykjavik, che è riuscita a fare un tampone al 10% della popolazione complessiva composta da 364.413 abitanti. Operazione che non ha eguali nel mondo:       il Regno Unito finora è riuscito a fare il test sullo 0,48 per cento della popolazione complessiva. Questo test a tappeto ha dato la possibilità all’Islanda di capire il comportamento del virus ed attivare una procedura di contenimento migliore rispetto a quella attuata negli altri paesi.

Nessun rigido isolamento per prevenire la diffusione della malattia, in Islanda non si sono chiuse le attività commerciali e nemmeno i negozi. L’unica decisione governativa è stata quella di vietare assembramenti con più di 20 persone.

I tassi di infezione in Islanda rispecchiano quelli di paesi asiatici come Hong Kong, Macao e Singapore, che sono riusciti a mantenere piuttosto bassi i casi di contagio nonostante la loro vicinanza geografica alla Cina continentale e ad un alto numero di arrivi di turisti da quei luoghi.

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