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Cts, frena l’apertura degli stadi, «non ci sono le condizioni per ulteriori aperture»

stadio san paolo
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Durante la riunione che si è svolta questa mattina, il Cts, sulla base degli attuali indici epidemiologici, ha ribadito che non ci sarà nessuna deroga per una riapertura degli stadi. Anche dopo l’approvazione delle linee guida da parte delle Regioni che prevedono un aumento della capienza al 25% degli impianti. Secondo gli esperti, bisognerà attendere almeno ad ottobre per vedere gli effetti sui dati epidemiologici dalla riapertura delle scuole. Fino ad allora, non devono essere cambiate le regole attuali che prevedono un massimo di mille spettatori per gli eventi all’aperto e di 200 al chiuso. 

Il Comitato tecnico scientifico nel comunicato tecnico diramato dopo la riunione, sottolinea che comunque andranno rispettate per ogni evento autorizzato “dalle norme attualmente in vigore, la prenotazione e la preassegnazione del posto a sedere con seduta fissa, il rigoroso rispetto delle misure di distanziamento fisico di almeno 1 metro, l’igienizzazione delle mani e l’uso delle mascherine”. Qualora l’evento non possa garantire le citate misure di prevenzione, “i numeri indicati nel DPCM – rileva il Comitato – dovranno necessariamente essere ridotti dagli enti organizzatori e posti sotto la valutazione e la responsabilità delle autorità sanitarie competenti”.

Il Cts afferma anche che “pur comprendendo le aspettative di un ritorno graduale degli spettatori alla fruizione in presenza degli eventi sportivi, ritiene che la proposta operata dalla Conferenza delle Regioni e Province Autonome”, per ulteriori aperture al pubblico delle manifestazioni sportive, “potrà essere riconsiderata sulla base dei risultati del monitoraggio di impatto delle riaperture della scuola e della pubblica amministrazione”.

 

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