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DA BERGAMO L’APPELLO DI UN FINANZIERE SARDO AI SUOI CONTERRANEI: STATE A CASA!

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Si susseguono gli inviti a stare in casa da parte degli amministratori ma anche da chivive in zone maggiormente colpite dal pandemia come Bergamo. Proprio da quella città arriva il post accorato, nella pagina di Sei di Sant’Antioco se.., dell’Antiochense Domenico Dessì, Brigadiere capo della Guardia di Finanza “Vi scrivo da Bergamo, qui siamo letteralmente in difficoltà e quei numeri che vedete sui media sono molti di più… perché tamponi non ne vengono più fatti tranne se non sei trasportato in pronto soccorso (ed ormai vai in PS solamente se devono intubarti). Anche i numeri dei morti sono molto più alti, tanti muoiono in casa o nei ricoveri e non arrivano neanche in ospedale. I nostri genitori anziani anche senza grosse patologie stanno morendo come mosche. Cercate per come e quanto vi è possibile di proteggervi in ogni modo voi e soprattutto i vostri familiari che hanno qualche anno in più perché se lo prendono (e credetemi che si prende con un nulla, perché è uno stupidissimo virus, noi in caserma siamo pieni pieni pieni dimezzati addirittura) le persone anziane non ce la fanno. Anche perché ormai tutte le terapie intensive sono sature e per forza di cose intubano solo chi può farcela, agli altri viene messo l’ossigeno e vengono “accompagnati”. Chiudete in casa gli anziani e tutti quelli che possono!!! Come tutti voi ne ho viste tante in 38 anni di strada ma nemmeno noi pensavamo una cosa simile. Non fateli uscire ragazzi PERCHÈ NON VA TUTTO BENE!!! Stanotte come al solito, eravamo solo noi che facevamo la spola con i medicinali urgenti, facciamo i controlli e quello che serve, le ambulanze che continuano a fare avanti e indietro a portare quelli gravi e i carri funebri e i mezzi dell’esercito che portavano via bare in altre province, in un silenzio surreale. Non sottovalutatelo ragazzi noi qui abbiamo sbagliato e stiamo facendo le corse per riparare. Sicuramente ce la faremo ma ne pagheremo un prezzo elevato. State in casa ragazzi e fate stare a casa quanti più potete. Grazie e scusate ancora.”

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