Tra la Juve e Dybala ormai lo strappo non sembra più ricucibile. La distanza era enorme, ma dopo il caso della cena a casa McKennie (con Arthur) si è quasi consumata la rottura tra il giocatore argentino e il club.
A dispetto dei compagni, Dybala è alla Juve da sei stagioni. È il numero 10, è uno dei vice-capitani, è una persona che dovrebbe sapere cosa voglia dire rappresentare il club dentro e fuori dal campo. Specie quando si rivendica uno status da giocatore attorno al quale costruire l’intero progetto tra promessa e speranza. A volte basta poco per rompere se il rapporto è già appeso a un filo.
Dybala verrà multato, salterà il derby e si ripresenterà alla Continassa domenica. In seguito si capirà cosa fare in vista del match con il Napoli. Con il rinnovo già congelato, l’ultimo atto fu a Dicember: un botta e risposta davanti alle telecamere tra Paulo e il presidente Andrea Agnelli. La trattativa, ferma all’offerta respinta la scorsa estate, non è mai ripartita. Dybala era finito sul mercato, Pavel Nedved lo ha fatto capire ufficialmente nella recente intervista rilasciata a Dazn. La Juve sonda e continuerà a sondare ogni possibile opportunità, dove lo scambio viene visto ancora meglio che una cessione per soldi. Il timore, concreto, è che il numero 10 voglia arrivare alla naturale scadenza del contratto. E la Juve, questo, non può permetterselo.
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