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Fedriga: “L’autonomia prima del premierato”

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ROMA – “Premierato e autonomia sono due riforme che si integrano bene ma hanno tempi diversi. Una ha bisogno di una doppia lettura da parte delle Camere, l’altra ha una procedura ordinaria e necessita solo di decreti attuativi. Mi sembra che l’Autonomia possa giungere in porto prima”. Lo dice, in un’intervista al quotidiano ‘La Repubblica’, Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli Venezia Giulia e presidente della Conferenza delle Regioni. Alla domanda se preveda un’approvazione dell’autonomia già nel 2024, Fedriga risponde così: “Beh, immagino proprio che l’anno prossimo divenga realtà. Intanto c’è il lavoro importante della commissione che si occupa dei Lep, i livelli essenziali di prestazione. Si è spacciata una visione delle cose ben lontana dalla realtà: i Lep vanno fatti a prescindere, occorre garantirli per offrire uno standard di prestazioni uguali sul territorio”.

Secondo Fedriga è “grave” che “in questi anni è mancato un monitoraggio sulle differenze fra i servizi minimi offerti ai cittadini, dai trasporti al sociale, nelle diverse regioni d’Italia. L’Autonomia può spingere questo processo, può offrire livelli virtuosi a tutti”. “Io credo che nelle Regioni del Sud l’Autonomia sia un bene e rappresenti l’occasione per dimostrare quanto siano virtuose. Lo abbiamo visto anche durante la pandemia – spiega il presidente della Conferenza delle Regioni – La novella per cui il Mezzogiorno non sarebbe all’altezza di una riforma in senso autonomista è umiliante per il Sud stesso e soprattutto non vera”.

Quanto al premierato, “a me piace molto. È un progetto con cui si sceglie il governatore d’Italia – aggiunge Fedriga – Quando si è fatta la legge sull’elezione diretta dei presidenti di Regioni, si pensava proprio a una sperimentazione per le Politiche. Le Regioni sono forti non perché siamo un manipolo di geni ma perché abbiamo stabilità e possiamo programmare. Nei tavoli internazionali i leader degli altri Paesi ogni volta si girano e si chiedono: chi arriva ora dall’Italia?”.

E sul terzo mandato dei governatori si dice “favorevole. Il governatore e il sindaco rappresentano le uniche cariche elette direttamente dai cittadini – spiega – Non mi sembra logica la norma che pone un tetto e sottrae a quei cittadini la possibilità di esprimersi su una conferma o meno di chi ha amministrato. Il problema è che qualsiasi legge elettorale, in Italia, è influenzata dai sondaggi del momento: è un errore che abbiamo fatto anche noi, determina instabilità”.

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