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Green Pass: Lamorgese “I gestori dei locali sono esonerati dal richiedere il documento di riconoscimento”

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La ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha chiarito alcuni dubbi sul Green pass obbligatorio in luoghi al chiuso come bar, ristoranti, cinema, palestre e chi deve fare i controlli “La regola è che il Green pass venga richiesto senza il documento di identità“, quindi i gestori o titolari di attività devono verificare che il cliente abbia la certificazione ma non può chiedere il documento d’identità. “Non si può pensare che i controlli li facciano le forze di polizia – ha aggiunto la ministra – perché questo sarebbe distogliere dal loro compito prioritario che è garantire la sicurezza mentre non escludo qualche controllo a campione da parte della polizia amministrativa. I titolari o i gestori dei servizi e delle attività autorizzati previa esibizione del Green Pass sono tenuti a verificare che l’accesso a questi servizi e attività avvenga nel rispetto delle prescrizioni. In caso di violazione può essere elevata una sanzione pecuniaria da 400 a 1000 euro sia a carico dell’esercente sia dell’utente. Qualora la violazione fosse ripetuta per tre volte in tre giorni diversi, l’esercizio potrebbe essere chiuso da 1 a 10 giorni”, ha precisato Palazzo Chigi dopo il varo del decreto covid.

Se una persona dovesse esibire un Green pass non suo e viene scoperto dalle forze dell’ordine nel corso di uno dei controlli a campione, la responsabilità dovrebbe ricadere sul cliente esautorando in questo modo il titolare del locale.

Soddisfatti tutte le associazioni di categoria “L’obbligo di Green Pass – dichiarano dalla Confesercenti –  rimane una misura restrittiva non indolore per il comparto, visto l’effetto negativo che sta avendo sulle vendite in questi primi giorni, l’aver escluso dalle incombenze delle imprese il controllo dei documenti è senz’altro un passo nella giusta direzione. Bene anche l’aver eliminato l’onere del controllo nelle fiere e sagre che non hanno varchi presidiabili: una previsione che stava mettendo a rischio lo svolgimento stesso degli eventi, con gravi danni per le attività del commercio su aree pubbliche.”

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