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I ritardi della sanità animano il dibattito politico

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Il coordinamento del gruppo PD Sardegna attacca il governo regionale con una nota stampa:

“La Sanità territoriale della Sardegna rischia il collasso: ad oggi non è possibile prenotare visite specialistiche o esami tramite il Cup. O meglio, è possibile prenotare soltanto presso le strutture private accreditate. Durante i mesi delle restrizioni per il Covid, sono state eseguite solo le visite urgenti ( 5% del totale) e dal mese di maggio anche le visite brevi ( altro 5% del totale), mentre le visite differite e le visite programmate che sono al 45% del totale, sono state rinviate a data da destinarsi e a tutt’oggi non si sa quando verranno eseguite. Un problema che si unisce alle già interminabili liste di attesa, che sconfortano chi ha bisogno di effettuare visite o esami in tempi utili e tempestivi  a garantirne l’efficienza. Il Covid ha evidenziato le carenze di un  sistema sanitario già claudicante, ora, nella fase della lenta ripresa, il diritto alla salute dovrebbe essere già tornato al centro dell’agenda quotidiana, ma così non è!

E il risultato è catastrofico, perché queste carenze compromettono ancora di più il sistema sanitario,  negano il diritto alla salute, creano un aggravio di spesa alle casse della sanità pubblica. È urgente riaprire le prenotazioni e tornare a prendersi cura delle persone.. se non individuate per tempo, alcune patologie possono diventare incurabili. La responsabilità è in capo all’assessorato regionale alla sanità e all’ATS, arenati in un assordante e inaccettabile immobilismo.
Si invita peraltro la Giunta Regionale, a dare seguito a quanto previsto dalla rete ospedaliera varata negli anni scorsi, ed evitare iniziative che possano comprometterne gli esiti”.
Sulla vicenda si è espresso Fabio Usai, consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione:
“Come in tutte le strutture sanitarie d’Italia le disposizioni introdotte per contrastare il diffondersi dell’epidemia di Covid-19 hanno influito negativamente nei livelli dei servizi e delle prestazioni sanitarie per tutte le altre patologie.Nella nostra isola in misura ancora maggiore a causa del grave depotenziamento delle strutture sanitarie sarde e conseguentemente dei servizi sanitari indirizzati agli utenti finali, provocato negli anni scorsi, durante la legislatura del centrosinistra, dalla scellerata riforma dei servizi ospedalieri.Farebbe bene il PD, quindi, a farsi un esame di coscienza e domandarsi il perché negli anni scorsi si è reso colpevole (con i propri consiglieri e assessori regionali) dello scempio legislativo che oggi sta producendo le nefaste conseguenze che molti cittadini, loro malgrado, stanno subendo sopra la propria pelle.

Se proprio il Partito Democratico vuole accusare qualcuno di ciò che sta accadendo, si guardi allo specchio e si autoaccusi da solo. Ne guadagnerebbe in serietà e credibilità.

Adesso sta a noi, come già ci siamo adoperati dal giorno del nostro insediamento, risolvere i gravissimi problemi creati dai nostri predecessori. Con difficoltà, visti gli accadimenti, spesso sotto il fuoco polemico ipocrita incrociato dei nostri avversari politici, lo stiamo facendo. E quando verrà completata la riforma sanitaria che abbiamo avviato per correggere gli errori del passato, finalmente i cittadini potranno riavere una sanità a dimensione dei loro problemi e delle loro esigenze e bisogni”.

Il Segretario Regionale del PD, Emanuele Cani, puntualizza:

“Dopo un anno e mezzo di governo, le repliche della maggioranza sono sempre le stesse. Qualunque sia la tematica, la responsabilità viene attribuita alla precedente amministrazione. Eppure in Sardegna è sempre esistita l’alternanza governativa tra centro-destra e centro-sinistra, non capisco quindi che cosa esattamente sia stato fatto per i sardi, proclami a parte, durante quest’arco temporale. Non mi preoccupa la politica, quanto la salute dei cittadini: ho paura che i disservizi continuino per altri tre e anni e mezzo!”.

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