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Iglesias: i Pacifici per un messaggio di pace contro il bullismo e il cyberbullismo

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“Questa de La Carovana dei Pacifici è un’iniziativa presente da tanti anni che coinvolge insegnanti e bambini di tutta Italia e non solo. I promotori e le promotrici principali da cui tutto questo è partito sono Luciana Bertinato, maestra e scrittrice, Emanuela Bussolati, illustratrice e scrittrice di libri per bambini, in ultimo non per ordine di importanza Roberto Papetti. Quest’ultimo è un artigiano giocattolaio che ha inventato proprio le sagome dei Pacifici che ogni bambino può colorare e inventare a piacimento. L’anno scorso infatti diverse testimonianze di maestri ed educatori tra i quali il sottoscritto, hanno partecipato a un meraviglioso progetto editoriale. Carthusia ha pubblicato un libro La Carovana dei Pacifici, con dentro le testimonianze pratiche di adulti e bambini.”. A raccontare con entusiasmo il progetto de La Carovana dei Pacifici che in questi giorni potete vedere in Piazza Lamarmora a Iglesias, è il Maestro Christian Castangia.

Maestro Christian, insieme alle sue colleghe, ma soprattutto i suoi allievi delle classi prime sezioni E e F e della terza E dell’Istituto comprensivo “C. Nivola” di Iglesias,  in collaborazione con l’amministrazione comunale della città, ha contribuito a portare in Piazza le sagome dei Pacifici.  Sarà possibile scattarsi una fotografia dal 22 al 26 dicembre e poi pubblicarle e condividerle sui social.

“Da due anni, – ci tiene a sottolineare il Maestro – i Pacifici si arricchiscono anche della collaborazione di una cooperativa di Baunei che si chiama Schema Libero. Augusta Cabras socia della cooperativa, fa parte di un progetto che Schema Libero ha attuato, con il nome Tèssere, che già nel nome pone l’accento sull’essere e quindi sulla dignità umana. Con il progetto, attuano un’economia circolare perché riutilizzano gli scarti di tessuto della cittadinanza, quindi camicie, grembiuli, tovaglie e li tessono nei telai sardi per produrre dei tessuti magnifici colorati e unici. Ogni Pacifico, da due anni riporta anche questi tessuti. Quindi oltre ad essere colorati dai bambini, vengono arricchiti da questi tessuti preziosi. Immaginatevi delle donne che creano per ore queste meraviglie di tessuto sardo.” Nella voce di Christian Castangia, si sente tutta l’emozione per un progetto che portaun messaggio di pace che abbraccia totalmente anche l’importanza dell’economia e della comunità operante che dà un pezzo di sé per questo”.

Da maestro come ha affrontato il discorso del bullismo e del Cyberbullismo con i suoi allievi? Soprattutto con i bimbi più piccoli delle classi prime.

“Il tema della violenza – ha risposto Castangia – è un argomento che abbiamo già affrontato il 25 novembre contro la violenza sulle donne e dove i bambini hanno realizzato un video intrepretando un brano e dove diverse maestre, insegnati e educatrici si sono posizionate nella panchina rossa delle diverse città.  Del bullismo e del Cyber bullismo è venuto facile parlarne. Questo perché il tema della violenza non è un prodotto ma un percorso quindi c’è tutto un processo. I bambini sanno che per quanto riguarda il bullismo, ci sono le azioni buone e le buone pratiche e quelle meno buone. Per il cyberbullismo è stato spiegato ai bambini che c’è un mondo parallelo al nostro, utilizzando internet e i canali social dove è possibile creare un comportamento etico adeguato. Quindi come viviamo la realtà, rispettando certe regole, dovremmo vivere quel mondo virtuale rispettando le stesse regole. I bambini hanno recepito alla grande questi messaggi e hanno fatto anche dei loro messaggi di pace”

Le parole del Maestro, uno di quelli con la M maiuscola, ti trasportano in tutto quel mondo fatto di emozioni vissute ogni giorno dagli insegnanti. Un mondo fatto di non solo trasmissioni di informazioni come molti credono, ma fatto soprattutto da uno scambio di “doni emotivi” tra i bambini e i maestri. Mentre tutto il mondo sta vivendo un periodo difficile, fatto di assenze e di grossi sacrifici, nelle scuole mancano gli abbracci, le coccole, i sorrisi nascosti dalle mascherine. Attenzione, tutte queste cose mancano fisicamente. Ma ogni giorno gli insegnanti di tutto il mondo abbracciano, accarezzano dopo essersi disinfettati e sorridono. Sorridono con gli occhi, con le parole e con i gesti. 

Da sapere: il progetto Tèssere

Il progetto “Tèssere è rimettere l’umanità al centro, nella sua relazione con il creato, nel segno del rispetto e quindi della pace. Non c’è pace senza rispetto, non c’è rispetto se non si riconosce la dignità di ogni uomo e del creato. Tèssere è costruzione di incontri e relazioni e riconoscimento del valore anche di ciò che è considerato scarto, rifiuto.

Il tessuto Tèssere è il segno tangibile dello scarto che viene accolto, trasformato e valorizzato ed è contemporaneamente simbolo di accoglienza, contaminazione e relazione. È rimettere l’umanità al centro, nella sua relazione con il creato, nel segno del rispetto e quindi della pace.

Non c’è pace senza rispetto, non c’è rispetto se non si riconosce la dignità di ogni uomo e del creato.

Tèssere è costruzione di incontri e relazioni e riconoscimento del valore anche di ciò che è considerato scarto, rifiuto. Il tessuto tèssere è il segno tangibile dello scarto che viene accolto, trasformato e valorizzato ed è contemporaneamente simbolo di accoglienza, contaminazione e relazione.”

Tèssere si trova in via Roma 08040 Baunei, Sardegna e su Facebook 

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