“Vorrei che tutti leggessero, non per diventare letterati o poeti, ma perché nessuno sia più schiavo".
Il 23 ottobre 1920 nasceva uno dei personaggi più importanti della letteratura dell’infanzia, Gianni Rodari. Sono passati tanti anni, ma le filastrocche, le poesie e le sue storie, continuano ad essere lette e studiate da moltissimi bambini. Nato a Omegna, cittadina che sorge sul Lago D’Orta, Rodari, subito dopo il diploma magistrale, iniziò a lavorare nelle scuole come insegnante. Al termine della Seconda guerra mondiale – come riportato nella sua biografia – ha intrapreso la carriera giornalistica, collaborando con numerosi periodici, tra cui «L’Unità», il «Pioniere», «Paese Sera». A partire dagli anni Cinquanta ha iniziato a pubblicare le sue opere per l’infanzia, che hanno ottenuto fin da subito un enorme successo di pubblico e di critica. Nel 1970 vinse il Premio Hans Christian Andersen, considerato il «Nobel» della letteratura per l’infanzia. Nel 1973, esce “Grammatica della fantasia”, che è diventata fin da subito un punto di riferimento per quanti si occupano di educazione alla lettura e di letteratura per l’infanzia. Tra le sue opere più significative: Le avventure di Cipollino, Gelsomino nel paese dei bugiardi, Filastrocche in cielo e in terra, Favole al telefono, Il libro degli errori, C’era due volte il barone Lamberto.
Gianni Rodari è morto a Roma nel 1980.
I festeggiamenti limitati per via del Covid
Nella sua città natale, per i festeggiamenti, erano previsti per tutto il mese di ottobre tantissime attività. Purtroppo l’emergenza sanitaria da Covid19, ha fatto slittare il tutto a un periodo più consono e tranquillo, con grande rammarico dell’amministrazione comunale e gli abitanti di Omegna. Sara Rubinelli, Assessore alla Cultura del Comune di Omegna, ha commentato così a Prima Novara: «Sono dispiaciuta di non poter festeggiare il compleanno di Gianni Rodari come questo importante evento meriterebbe ma sono convinta che sia importante perseguire, anche in termini di espressione di “cultura sociale”, l’impegno a seguire le raccomandazioni per la gestione della pandemia».
Intanto Google oggi gli ha dedicato un doodle e tantissimi altri comuni hanno deciso di festeggiare ugualmente il centenario con manifestazioni più sobrie. Chissà cosa avrebbe detto Gianni Rodari, che girava per le scuole insegnando a bimbi e insegnanti, come “inventare storie”, su questo periodo fatto di incertezze e di DaD.
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