Sud Sardegna

In Sardegna a Villamassargia il ciclo di conferenze ‘Prendersi cura di chi si prende cura’ Fulvio De Nigris e Mauro Sarzi tra i primi ospiti.

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Giovedì 23 febbraio alle ore 15.30 a Casa Fenu  di Villamassargia Fulvio De Nigris fondatore della Casa dei Risvegli Luca De Nigris di Bologna e direttore del Centro Studi per la Ricerca sul Coma Gli amici di Luca e Mauro Sarzi presidente dell’associazione “Le Mani dei Sarzi” di Cagliari maestro burattinaio figlio di Otello Sarzi discendente di una grande famiglia d’arte, alla quarta generazione da parte di padre e alla settima da parte di madre  saranno gli ospiti del primo appuntamento del ciclo di conferenze “Prendersi cura di chi si prende cura” promosso dal Comune di Villamassargia.

L’iniziativa si inserisce nell’ambito del progetto “Centro per la Famiglia” di cui l’amministrazione guidata dalla sindaca Debora Porrà è capofila, insieme ai Comuni aderenti che sono: Iglesias, Buggerru, Fluminimaggiore, Gonnesa, Musei e Domusnovas. L’iniziativa ha come obiettivo la promozione del benessere familiare e la diffusione di strumenti di aiuto sulla cura delle fragilità, di cui frequentemente il nucleo stesso si fa carico, ed è nata con l’inaugurazione nel 2021 a Villamassargia del Centro per la Famiglia del Plus distretto di Iglesias. Il primo appuntamento sarà rivolto principalmente a psicologi ed assistenti sociali e ha lo scopo di promuovere la diffusione di strumenti di aiuto sulla cura delle fragilità. All’incontro moderato dalla giornalista Sara Vigorita interverranno Gabriela Azzena (coordinatrice Plus Iglesias), Giuseppina Lorenzoni (presidente associazione sarda trapianti ‘Vita Nuova).

“Sono molto contento di aprire il ciclo di conferenze a Villamassargia – dice Fulvio De Nigris Direttore Centro Studi per la Ricerca sul Coma, Gli amici di Luca di Bologna – in un Centro per la famiglia che si occupa di varie fragilità. I temi della cura e tutela caregivers ci stanno a cuore da sempre. Abbiamo creato a Bologna la Casa dei Risvegli Luca De Nigris, una struttura pubblica postacuta dell’Azienda Usl ddi Bologna, dall’esperienza personale mia e di Maria Vaccari genitori di un figlio Luca che andò in coma nel 1997 e grazie ad una gara di solidarietà andò in Austria in un centro di altra specializzazione. Quell’esperienza non ha solo segnato noi in maniera personale ma è diventata patrimonio pubblico, cambiando il modo di affrontare il coma, la gestione di questi pazienti e rivalutando il ruolo dei familiari. La famiglia considerata un ostacolo, una componente alla quale il paziente veniva sottratto per il suo bene e la sua cura, è diventata una risorsa, una componente del percorso terapeutico. Famiglia curata ma famiglia curante per dirla interpretando il pensiero di una grande pedagogista recentemente sompsarso, Andrea Canevaro che ideò il progetto pedagogico della Casa dei Risvegli Luca De Nigris, una struttura creata rispettando il ritmo della famiglia, con tanti moduli abitativi, case nelle case, dove è possibile per l’ospite ed un suo familiare convivere nel periodo di degenza, essere attivo nel team, formarsi e prepararsi alle dimissioni. Abbiamo oggi una grande sfida da compiere quella del ‘dopo’, quando si viene dimessi dalle strutture sanitarie, quando si torna a casa, al proprio domicilio quando le cose vanno per il meglio, o in altre strutture, per provare a riallacciare il filo fragile del proprio destino.  Dobbiamo fare rete e mettere in campo strumenti di aiuto che possono essere i più vari, da quelli clinici a quelli socioeducativi fino alle attività artistiche intese come mezzi espressivi ma anche di vera e propria terapia: Da questo punto di vista siamo stati ancora una volta innovatori con l’uso del teatro rivolto alle persone con esiti di coma che ha girato l’europa. Tutte queste tematiche fanno parte della Giornata nazionale dei risvegli, testimonial Alessandro Bergonzoni che si svolge da 25 anni, anche ottava “Giornata europea dei risvegli” che è diventato un progetto:  “Bologna è cura” per un percorso partecipativo rivolto a professionisti, associazioni e cittadini che porterà ad un manifesto condiviso per la Giornata dei risvegli”.

“Il mio intervento – dice Mauro Sarzi animatore e maestro burattinaio – riporta le mie esperienze fatte in teatro, nella scuola per burattinai diretta negli anni ’80 da mio padre Otello Sarzi a Cagliari, città in cui vivo e opero. In questi anni dopo aver collaborato con l’associazione “Gli Amici di Luca”, ho aperto le mie esperienze ai centri ospedalieri e per il disagio mentale, fino al carcere minorile di Quartucciu e nei reparti di Pediatria, Cardiologia Pediatrica e Urologia dell’Ospedale G. Brotzu di Cagliari. Con la “Human-arts Onlus Le Mani dei Sarzi” operiamo nell’ambito delle artiterapie, in supporto ai medici negli ospedali e nei centri riabilitativi, viaggiando all’estero per convegni, laboratori, conferenze e spettacoli. Negli ultimi anni ho coordinato il Progetto curato da Human Arts, Le Mani dei Sarzi, che porta il titolo ‘I burattini di Ernesto Rossi insegnano l’Europa’ e mira a riscoprire la figura di questo importante personaggio storico alla luce della sua passione per questi preziosi oggetti d’arte, veri autori delle lettere che Ernesto Rossi spediva alla madre dal carcere, lettere dense di messaggi fondativi della nuova Europa. Sono inoltre nel Consiglio di amministrazione della Fondazione famiglia Sarzi di Reggio Emilia nata per volontà di mio padre Otello. La Fondazione ha la finalità della tutela e valorizzazione del patrimonio artistico della Famiglia Sarzi, teatranti e burattinai da generazioni, nonché la promozione dei valori culturali ed artistici espressi durante la loro lunga attività professionale. Nel Giugno 2019 si è inaugurato il nuovo museo “La casa dei burattini di Otello Sarzi” e quest’anno siamo impegnati nella manifestazione: “Cent’anni dal futuro” un programma degli eventi e iniziative in occasione del Centenario della nascita di Otello Sarzi”.

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