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Intervista Elisabetta Boasso, la sua vita da Nail Artist

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Elisabetta Boasso è una Nail Artist, proprietaria del centro estetico FiordiLoto di Iglesias, specializzata sulle decorazioni delle unghie. Ci racconta la sua lunga gavetta, gli studi e i premi conseguiti:

Come è nata la passione per la cura delle unghie e soprattutto la voglia di diventare una Nail artist?

Sono appassionata di unghie e trucco sin da bambina. Giocavo colorandomi le unghie prima con i pennarelli e poi con gli smalti veri e propri. Alle superiori iniziai a frequentare i primi corsi di trucco e dopo il diploma decisi di frequentare i primi corsi di unghie perché essendo diventata onicofagica (mangiavo le unghie), non potevo accettare di averle rovinate e volevo risolvere il problema ricostruendole. 

Nella tua professione, hai vinto diverse competizioni nazionali e internazionali. Ci racconti come hai costruito la tua carriera?

La mia carriera è frutto di tanta passione e infiniti sacrifici. Ho 33 anni e frequento i corsi dall’età di 16 anni. I primi corsi sulle unghie ho iniziato a seguirli quando avevo 20 anni: alcuni in Italia, altri in Ungheria in presenza e durante il lockdown in Messico online.

Ho iniziato a partecipare e vincere concorsi online nel 2011 poco prima di aprire il mio centro ricostruzione unghie, e a esser pubblicata su diverse riviste del settore. Sono diventata insegnante di ricostruzione unghie e ho proseguito partecipando a competizioni nazionali e internazionali vincendone diverse (2°, 3°, 4° posto Ucraina, 3° posto Portogallo, 6° posto Messico, 5°posto Polonia, 1° posto Milano, 1° posto Russia nella mia categoria ). 

La tua passione si è tramessa anche ai tuoi figli Che insegnamento hai loro impartito in tal senso?

I miei figli: Daniele 13 anni, Marco 11 anni, Cecilia Grazia 9 anni sono cresciuti vedendomi dipingere e hanno sviluppato una dote artistica e son bravissimi nel disegno sia su carta che su tips. Un po’ per curiosità un po’ per gioco, hanno partecipato ad una competizione internazionale in Messico di decorazione in pittura piatta. Daniele ha conquistato il 2° posto, Cecilia Grazia il 3° e Marco il 4° nella categoria junior dedicata ai bambini (i partecipanti in questa categoria solitamente son tutti figli d’arte). 

Il tuo centro di ricostruzione unghie come è sopravvissuto alla pandemia da Covid-19?

Fiori di Loto, il mio centro ricostruzione unghie, è situato a Iglesias nel Sud Sardegna, una zona già fortemente provata dalla crisi economica prima del Covid. È sopravvissuto alla pandemia perché le mie clienti hanno scelto di continuare ad affidarsi a me appena abbiamo potuto riaprire e altre hanno deciso di provare i miei trattamenti preferendo chi ha esperienza pluriennale, kit monouso, formazione continua, igiene e sterilizzazione garantite a norma di legge, prodotti di altissima qualità e continue novità . Il rapporto qualità prezzo fortemente competitivo, dedicare a ognuna il tempo necessario senza fretta, e costruire un rapporto di fiducia e affetto reciproco, fa sì che le mie clienti siano ormai come una grande famiglia per me. 

Secondo te, come sono le unghie del futuro?

Le tecniche di ricostruzione sono in continua evoluzione, e ogni anno nascono nuove mode sia per quanto riguarda le forme che le decorazioni, per questo bisogna tenersi aggiornate, ma è praticamente impossibile fare previsioni a lungo termine. Ogni cambio di stagione nella moda dell’abbigliamento corrisponde a un cambio di moda nelle unghie. Spesso le clienti chiedono di riprodurre stampe di vestiti o borse firmate sulle loro unghie e io riproduco la decorazione rigorosamente a mano. 

Il mercato della ricostruzione unghie, delle decorazioni, sarà sempre in crescita come adesso o subirà una battuta d’arresto con lo scorrere del tempo?

Quando nacque la moda della ricostruzione unghie tra  Russia e America, a seconda delle scuole di pensiero, tutti pensano che quella moda non sarebbe mai arrivata in Europa e tantomeno da noi in Italia. Poi arrivò e si disse che sarebbe stata passeggera. Oggi, nessuna donna può immaginare di non avere le mani curate sia con una semplice manicure o con una ricostruzione super decorata. Il lockdown ne è la prova, la chiusura forzata dei centri estetici e nails ha fatto sì che anche a livello emotivo e psicologico le clienti si sentissero fortemente a disagio per non poter esser in ordine come prima pur dovendo stare a casa. Non riesco a immaginare una battuta d’arresto per il mio settore, se non indotta da una fortissima crisi economica, ma si tratterebbe più di una rinuncia forzata che di una scelta da parte delle clienti. È un settore sempre in evoluzione, e se non ostacolato, è destinato a crescere. 

Che consiglio si sente di dare a chi vorrebbe intraprendere questo lavoro?

Il mio Consiglio per chi sogna di diventare un’onicotecnica professionista di non iniziare con kit a poco prezzo, ma di scegliere formazione e prodotti di qualità perché diversamente i risultati potrebbero non essere gradevoli e scoraggiare chi si affaccia a questo settore. 

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