Politica nazionale e estera

La guerra in Europa ma Algeria e Russia si attivano contro l’Occidente in Mediterraneo e Africa

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L’Algeria organizza da mercoledì 16 al 28 novembre manovre militari terrestre con la Russia nell’ambito dell’accelerazione della cooperazione militare tra Algeri e Mosca. L’operazione si chiama Desert Shield (Scudo del deserto) nella quale parteciperanno circa 200 soldati, metà algerini e metà russi, a manovre militari nella regione di Hammaguir a Bechar, nell’Algeria occidentale.

Le manovre di Bechar sono messaggi chiari di Mosca all’Occidente, dimostrando così la capacità della Russia tramite Algeria di schierarsi contro gli interessi occidentali nel Mediterraneo occidentale.

È indicativo dell’accelerazione della cooperazione militare tra i due paesi anche se non risale ad oggi. Dopo le manovre militari congiunte in Ossezia nel novembre 2021 che hanno visto la partecipazione di un contingente algerino, il mese di settembre 2022 ha registrato la partecipazione di un distaccamento di 100 soldati dell’Esercito algerino ANP nell’esercitazione “VOSTOK 2022”, organizzata nella Russia orientale.

Negli ultimi due anni sono state regolarmente organizzate esercitazioni militari navali tra i due eserciti, l’ultima era nell’ottobre 2022 al largo del porto di Algeri.

La cooperazione è ancora più forte a livello industriale. L’Algeria ha previsto un aumento del suo budget per la difesa del 130% nella legge di previsione di bilancio 2023.

Pochi giorni prima delle manovre, il Capo di Stato maggiore dell’esercito algerino, Said Changriha, ha incontrato giovedì 10 novembre ad Algeri il Direttore del Servizio federale del coordinamento militare russo, Dimitri Evguenievich Chougaev. Secondo il Ministero della Difesa algerino, questa visita fa parte della cooperazione militare altamente sviluppata tra i due Paesi e entro la fine dell’anno è atteso a Mosca anche il Presidente Abdelmadjid Tebboune.

Questa visita effettuata sulla scia del consolidamento delle relazioni tra i due eserciti, nonché nel contesto dell’aumento del budget militare algerino per l’anno 2023, che raggiungerà i 23 miliardi di dollari, che avrebbe tirato l’appetito russo a monopolizzare una parte significativa di questo budget sotto forma di contratti di armi. Questa manna finanziaria che Mosca raccoglierà contribuirà sicuramente a finanziare e sostenere lo sforzo bellico russo in Ucraina.

Le manovre di Bechar sono  messaggi chiari di Mosca all’Occidente, a dimostrazione della capacità della Russia di schierarsi contro gli interessi occidentali nel Mediterraneo occidentale e in Africa in generale.

Il rapporto indissolubile tra Algeria e Russia sul piano geopolitico, che colloca Algeri al clan filorusso, è evidente così come la discrepanza tra il discorso ufficiale algerino che sostiene il “non allineamento” e la “neutralità” con la realtà sul campo che parla di una “alleanza infallibile tra Algeria e Russia”. È molto conosciuta l’esistenza di un clan all’interno dell’establishment algerino che considera “sacra l’alleanza con Mosca e uno dei fondamenti dello Stato algerino”. Mosca ritiene l’Algeria un “fronte avanzato” nella sua strategia di confronto militare con l’Occidente, a cui ricorrerà per concedere spazio alla sua forza d’attacco, che erige il confine algerino-marocchino in una linea di demarcazione tra l’Occidente, zona di influenza, e quella dell’ex blocco socialista (Soviet).

Tale allineamento dell’Algeria con le posizioni russe dovrebbe indurre i Paesi occidentali a rivedere la loro strategia e partnership con lo stato nordafricano, le cui posizioni sono contrarie ai loro interessi geopolitici.

In un momento in cui l’Algeria gode dei dividendi dei suoi contratti energetici con l’Occidente, continua a rafforzare la sua cooperazione militare con Mosca. Una cooperazione che non si limita solo all’aspetto bilaterale, poiché l’Algeria ha contribuito concretamente a facilitare l’insediamento militare russo nel continente africano.

Ma nell’ottica di prepararsi al peggio, ovvero in futuro di poter subire un attacco da parte di caccia Su-57 provenienti da basi come Annaba algerina, dobbiamo ricordarci che essa dista soltanto 280 km da Cagliari.

L’esercitazione congiunta tra Russia e Algeria avvenuta poco tempo fa nel Mediterraneo e i contratti di armamenti hanno prodotto la reazione degli Stati Uniti, che non si è fatta attendere: alcuni membri del senato hanno proposto l’approvazione di un pacchetto di sanzioni per colpire Algeri.

Un altro buon motivo perché l’Europa prenda una posizione netta riguardo la sua ipotetica difesa comune. Se l’Algeria divenisse una potenza militare vicina a Mosca nel Mediterraneo gli scenari geopolitici attuali cambierebbero radicalmente. Per la Nato si aprirebbe un fronte sud complesso da gestire e molto vicino, sul quale dovrebbe porre un controllo molto stretto.

 

Di Belkassem Yassine

 

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