Politica

Letta: “La scelta è tra il Pd e la destra, chi dice altro mente”

Enrico Letta in Paris
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ROMA – “Care democratiche e cari democratici, mancano tre settimane. Tre settimane per supportare il nostro programma per un’Italia democratica e progressista. L’unico che può restituire speranza al Paese. L’unico che difende l’ambiente, che dà finalmente centralità al lavoro e alla giustizia sociale, che investe sulla scuola e la sanità pubblica, che estende e tutela i diritti delle persone. L’unico che vuole tenere l’Italia saldamente nel cuore dell’Europa della solidarietà, del benessere e della pace”.

Lo scrive il segretario del Pd Enrico Letta in una lettera inviata ai diecimila Circoli del partito e a tutti gli organismi territoriali. “Tre settimane per scongiurare quello che da una vita intera combattiamo, ciascuno come può e come sente. Scongiurare che l’Italia sprofondi a destra e si consegni a chi vuole riportarla indietro, a un passato di disuguaglianze, isolamento, discriminazioni – prosegue Letta – L’impegno che voi, donne e uomini del Pd, mettete e metterete al mio fianco, da oggi al 25 settembre, non è una scelta di campo. E’ una scelta di vita e di futuro”.

“Sapervi oggi nelle piazze, nei mercati, tra la gente, regala nuove energie a me e a tutti coloro che, dall’inizio della campagna elettorale, stanno lavorando senza sosta per proporre idee coraggiose e costruire soluzioni credibili. Dobbiamo spiegare a chi non la pensa come noi – a chi è indeciso, a chi è amareggiato, a chi abbiamo troppe volte deluso con eccessi di arroganza o pigrizia – la differenza profonda, profondissima, tra la coalizione democratica e progressista e la destra – prosegue – Non c’è alternativa possibile, lo sappiamo tutti: o noi o loro. O il futuro o il passato. O il progresso o la conservazione reazionaria. O la giustizia sociale o il privilegio e la rendita. O la destra o la sinistra. Chi nega che in fondo sia solo questa la scelta, semplicemente mente. Oppure antepone, come troppe volte è accaduto in passato, i suoi calcoli di parte o le sue ansie di affermazione personale agli interessi della nazione”.

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