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“LIBERTÀ!’”: il grido dei 5 mila “No-Green” pass a Cagliari

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Erano 5 mila, un corteo lungo un kilometro che ha inondato le strade di Cagliari al grido di “Libertà!” È il popolo No-green pass sardo, sceso in piazza nel pomeriggio di un caldo sabato di luglio, mentre oltre 80 città in tutta Italia gridavano ferma opposizione all’ultimo Decreto legge che prevede l’introduzione, dal 6 agosto, della certificazione verde come lasciapassare per tornare alla libertà e scongiurare nuove chiusure. Una condizione considerata inaccettabile dai manifestanti che in un grande striscione hanno paragonato il green pass draghiano all’Ahnenpass nazista, il passaporto ariano del 1933. “È da un anno e mezzo che il mainstream non fa che alimentare paura e irrazionalità – dice Daniela Vargiu, del movimento spontaneo “Is pipius no si toccant”, promotore della manifestazione – oggi portiamo qui i nomi degli italiani morti a causa del cosiddetto vaccino anticovid, che ci viene presentato come l’unica soluzione a questa epidemia: sono solo un’infinitesima parte dei decessi che sta provocando questo siero, milioni in tutto il mondo, lo dicono i dati ufficiali forniti dall’Ema”.

La manifestazione si è aperta in piazza Garibaldi con circa duemila persone. Man mano che il corteo si è snodato lungo la via Garibaldi per poi approdare in piazza Costituzione, si è gonfiato sempre più, giungendo ad occupare come un fiume in piena l’intera via Manno, Piazza Yenne, Largo Carlo Felice, via Roma, passando per la sede Rai di Viale Bonaria per poi concludersi nella gradinata della Basilica. Sempre composto e pacifico, ma energico e determinato, abbracciava uomini e donne di ogni età, giovani e meno giovani, di ogni e nessun colore politico, bandiere tricolore, bandiere arcobaleno, fischietti, trombette, musica. E cori continui: Libertà! Norimberga! No green pass! Giù le mani dai bambini!

Ma non chiamateci No-vax –  sottolinea con veemenza Roberta, una manifestante di circa 40 anni che tiene un bimbo in braccio: – io mi sono vaccinata, per paura di perdere il lavoro, ma dover esibire una certificazione per avere le libertà che ho sempre avuto, non mi fa per nulla sentire più libera. E’ una misura discriminatoria per chi non lo possiede quanto offensiva per chi ha le carte in regola per averlo. No-green-pass! No-green-pass!

La manifestazione si è conclusa dopo tre ore di fronte alla Basilica della Madonna di Bonaria, dove un’Ave Maria corale spontanea è stata elevata a invocare la protezione della patrona massima della Sardegna, per poi lasciare spazio a balli e canti.

Non ci aspettavamo una partecipazione di questa portata – conclude Daniela Vargiu – avevamo previsto alcuni ritrovi nelle tre piazze del centro storico ma per ragioni di sicurezza, vedendo questo mare di persone, abbiamo dovuto improvvisare un corteo verso le strade più larghe della città, riuscendo sempre a mantenere l’ordine. Un grande grazie a tutti”.

di Alessia Pillolla

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