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Mario Draghi: dal 26 aprile riaperture graduali

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Emergono delle note positive dalla conferenza stampa tenuta dal premier Mario Draghi che è tenuta successivamente alla cabina di regia che è durata due ore e mezza e che è servita per un confronto sulla strategia di riaperture. “Sono tre i blocchi di provvedimenti: uno riguarda le aperture, uno riguarda lo scostamento di bilancio e il Def, uno riguarda le opere messe in cantiere” ha spiegato Draghi. Sarà anticipata “al 26 aprile l’introduzione della zona gialla”, dando priorità “alle attività all’aperto e alle scuole”.  Seguiranno poi la ristorazione a pranzo e a cena all’aperto e presenza a scuola al 100%.  Il rischio sui cui ha ragionato il Consiglio dei ministri “si fonda su una premessa, che quei provvedimenti che governano il comportamento nelle attività riaperte siano osservati scrupolosamente”. Secondo Draghi alla base di questa decisione il fatto che “la campagna di vaccinazione continua ad andare bene, con tante sorprese negative ma anche positive”.

Anche il Ministro Roberto Speranza presente alla conferenza stampa ha precisato che il principio che sarà utilizzato per le riaperture sarà “caratterizzata dalla gradualità”. Quindi precedenza ai luoghi all’aperto dove si  riscontra “una difficoltà significativa nella diffusione del contagio. Applicheremo questo principio nell’ambito della ristorazione e non. Auspico che il quadro epidemiologico migliorerà per programmare ulteriori aperture per le attività che non si svolgono all’aperto”.

Non solo di pandemia ha parlato il Premier ma si è soffermato sull’entità dello scostamento di bilancio che equivale a 40 miliardi ”Va sottolineato – dice Draghi – il percorso di rientro dal deficit, che solo nel 2025 vedrà il 3%. È una scommessa sulla crescita: se sarà quella che ci attendiamo da tutti i nostri provvedimenti vinceremo la scommessa senza una manovra correttiva. Vogliamo una crescita sostenibile, rispettosa dell’ambiente, il Pnrr è un piano che dispiega la transizione ecologica. È una scommessa sul debito buono, perché qui non è più questione se fare o non fare debito. Abbiamo fatto e faremo debiti, ma va investito bene. Per fare questo bisogna che le norme che disciplinano gli investimenti siano semplificati” e che siano “fatti senza ritardi, senza rallentamenti”. Sulle Infrastrutture Mario Draghi chiarisce di aver nominato 57 commissari per 57 opere. “Il ministro Giovannini ha preparato un cronoprogramma in cui si vede la data di apertura dei cantieri, per cui sarete in grado di dire che il Governo ha scherzato se non vedrete i risultati”.

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