Politica nazionale e estera

Marocco: i trafficanti di esseri umani dietro la strage di Melilla e le responsabilità

Condividi

Nel venerdì 24 giugno sono stati osservati sfortunati sviluppi intorno alla recinzione metallica di Melilla, dove circa 1500 migranti irregolari subsahariani volevano entrare con forza nella città occupata da Spagna. L’assalto dei clandestini è stato preparato in anticipo, accuratamente pianificato ed eseguito con una violenza senza precedenti da reti mafiose.

Aggrappati e arrivati in cima al muro metallico che non ha resistito al peso dei migranti, cascato come si sono cascati anche i protagonisti che volevano saltare causando un tragedia di 23 vite nella calca per asfissia o schiacciate dalla folla. C’erano anche feriti nella parte delle forze pubbliche marocchine e spagnole.

L’accaduto non è del tutto innocente dato il suo contesto e tempistica. Ci sono delle parti che hanno interesse a tentare di danneggiare le relazioni marocchino-spagnole ed europee, dopo aver conosciuto una sorta di dinamismo, e dopo il rinnovo di riconoscimento spagnolo della sovranità del Marocco sul Sahara e all’autonomia locale. Si tratta di un ennesimo ricatto algerino contro il governo di Pedro Sanchez. Non é per caso che il rivale algerino accusa il Marocco per “la brutalità con la quale le forze di sicurezza” di Rabat hanno respinto l’assalto. Senza pudore, il governo algerino che invia gli immigrati clandestini africani ed asiatici in Marocco, attacca ancora anche il suo vicino.

Da segnalare che per arrivare in Marocco, l’unico ingresso per questi migranti è il confine algerino difficile da controllare completamente, soprattutto alla luce della presenza di mafie della tratta di esseri umani sostenute da coloro che vogliono strumentalizzare e rendere politiche queste tragedie.

Non può esserci gioia in presenza delle vittime, ma il Marocco non ha altra scelta che difendere la propria sovranità, soprattutto perché i migranti erano armati e destinati a varcare la barriera con la violenza, e che tale ostilità non possa essere tollerata ovunque e dovunque.

Nel campo della questione migratoria esiste una tripla responsabilità : Il Marocco, che si è assunto la responsabilità. Il Re Mohammed VI, ha infatti sempre sostenuto la cooperazione sud-sud in modo attivo, che pone al centro l’elemento umano, le azioni positive, i progetti e le iniziative a favore dei migranti. Il Marocco ha sviluppato una nuova strategia in materia di migrazione e asilo: ha regolarizzato i migranti, ha sviluppato politiche pertinenti in questo settore e ha preparato l’arsenale giuridico appropriato; la costituzione marocchina concede il diritto di voto anche per gli immigrati residenti. E’ stata varata una nuova legge per combattere la tratta di esseri umani e tutela delle vittime. Ma visto il gran flusso dei migranti africani e asiatici, il Marocco da solo non può fare tanto.

La parte europea deve assumersi le proprie responsabilità nell’adesione al Patto di Marrakech sulla migrazione globale, ordinata e regolare; un maggior sostegno allo sviluppo dei paesi di provenienza dei migranti.

La terza parte sono i paesi esportatori di immigrazione, in particolare i paesi dell’Africa subsahariana e dell’Asia.

Le tre parti sono interpellate a elaborare un piano per combattere l’immigrazione illegale, programmi di sviluppo in Africa e sostenere finanziariamente e logisticamente il Marocco per proteggere i suoi confini e frenare gli immigrati illegali diretti in Europa.

In ogni caso, il Regno del Marocco resta determinato a rafforzare la cooperazione con tutti i partner nell’ambito delle responsabilità condivise per una migliore sicurezza regionale e per continuare la sua lotta contro le reti della tratta di esseri umani.

Il Marocco ha dimostrato di essere un attore chiave nella lotta contro l’immigrazione clandestina“. L’incontro degli ambasciatori africani a Rabat il 25 giugno ha messo in evidenza questo ruolo, in un momento in cui tutti gli attori si rammaricano che solo il Marocco si assuma la responsabilità senza il sostegno finanziario adeguato dell’Unione europea.

La migrazione è un fenomeno strettamente legato alle società umane, e continuerà sempre, e se non è ben preparato cadrà nel caos. La storia è piena di esperienze, come è successo in Italia dopo la guerra in Siria e Libia. La migrazione è una bomba a orologeria che può esplodere ancora se non si negoziano tutte le parti.

di Belkassem Yassine

Comment here