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Marocco: presentato a Ginevra un nuovo libro sulle sue potenzialità che sarà tradotto in Italiano

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É stato presentato a Ginevra mercoledì 15 giugno il nuovo libro “Marocco, il potenziale per un cambiamento trasformativo“, di Noureddine Obbad svizzero-marocchino specializzata in sviluppo socioeconomico residente in Svizzera. Alla conferenza hanno partecipato un centinaio di persone, due ambasciatori del Marocco a Berna e a Ginevra, il Gran Rabbino di Ginevra, diversi diplomatici stranieri e cittadini marocchini residenti in Svizzera. Il libro in Francese sarà tradotto anche in Italiano.

Durante la presentazione congiunta con l’economista francese, Henri Louis Vedie, professore emerito all’HEC di Parigi, l’autore ha evidenziato il progresso del Regno a livello socio-economico e nelle sue province sud.

Il libro mette in evidenza gli sforzi di sviluppo compiuti in Marocco negli ultimi due decenni e il suo emergere sulla scena regionale e africana.

Il Marocco è un albero le cui radici scendono in Africa e che respira attraverso le sue foglie in Europa” (disse il defunto SM Re Hassan II), una metafora che si sta concretizzando nella visione di Sua Maestà il Re Mohammed IV verso il continente africano.

Forte delle sue relazioni ancestrali con i paesi africani e della sua posizione strategica, il Marocco si è riconnesso con il suo passato di attore nel continente africano. Ha intrapreso la strada che porta al reciproco sviluppo economico, sociale e culturale: e alle relazioni vantaggiose per tutti con altri paesi africani.

Infatti, dal suo ritorno sulla scena africana, il Marocco ha mostrato un notevole dinamismo. Sono stati così avviati progetti sostanziali come il gasdotto che collega la Nigeria al Marocco tramite 12 paesi su una distanza di 4000 km, un megaprogetto di grande attualità alla luce della crisi di gas che sta colpendo l’Europa causata dalla guerra in Ucraina. Il Marocco è diventato il primo investitore africano in Africa con investimenti che interessano vari settori come la finanza, le telecomunicazioni, l’estrazione mineraria, l’agricoltura o persino l’agrobusiness, afferma l’autore.

Per promuoverne la posizione e l’orientamento, è emerso un arsenale di iniziative e sono stati costruiti ponti culturali e sociali verso l’Africa volti a spianare la strada a questa visione africana, sottolinea l’autore.

Sulla scena politica, ricorda il libro, il Regno del Marocco ha vissuto il consolidamento delle sue relazioni bilaterali e multilaterali e la sua adesione agli Accordi di Pace di Abramo, mostrando maturità e senso di pacifismo avanzati. Questi sforzi sono stati coronati dall’apertura di decine di consolati stranieri nel territorio del Sahara Marocchino; Un territorio che sta vivendo un notevole sviluppo economico in settori chiave eccedenti il ​​piano nazionale come la pesca marittima e le energie rinnovabili.

Inoltre, alle sue porte in Africa è stato lanciato un ambizioso progetto, è il porto atlantico di Dakhla nell’estremo sud del Regno in concordanza tra le sue posizioni sui piani interni ed esterni della sua visione globale del futuro del regione.

Uno sviluppo, secondo il libro, che è servito da locomotiva per il rimbalzo osservato nelle condizioni sociali delle popolazioni del territorio, registrando così punteggi significativi per gli indicatori socio-economici con un tasso di disoccupazione tra i più bassi delle regioni marocchine e un livello di vita al di sopra della media nazionale.

È un esempio di illustrazione della cooperazione Sud-Sud che si sta avviando, aprendo la speranza a questo continente che si trova in un momento decisivo della sua storia.

Di Belkassem Yassine

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