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Mentana sulla SuperLega: “Calcio non è la PlayStation”

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Sono state ore di Golpe nel calcio europeo, che però alla fine non è andato a buon fine. Ovviamente parliamo del progetto SuperLega, capitanato da Perez e Agnelli. Il progetto si è arenato nel giro di 72 ore dal suo annuncio. Le squadre della Premier League hanno abbandonato la competizione, facendo si che si creasse una spaccatura all’interno degli alleati. Lo stesso Agnelli ieri ha dichiarato che la SuperLega non sarebbe andata avanti, in quanto un torneo a 6 non è possibile. L’Inter di Conte, sempre ieri, ha annunciato l’addio, non chiudendo la porta nel caso di riuscita del progetto. Un tentativo di rivoluzione che non è piaciuto ai tifosi e gli addetti ai lavori, tra cui Enrico Mentana.

Mentana: “Il calcio permette di sognare, come il Leicester”

Mentana

Nonostante il caos delle scorse ore, ieri è andato in scena il turno infrasettimanale della Serie A. Importante la vittoria dei bianconeri in ottica Champions, mentre si ferma l’Inter, con l’ennesimo paregio contro lo Spezia. I rossoneri, invece, perdono in casa contro il Sassuolo, certificando una crisi di risultati che mette a rischio anche il secondo posto.

Queste tre squadre, dovevano essere le protagoniste della SuperLeague. Proprio il Direttore di La7, Enrico Mentana, è tornato su questo tema. “Partite come Spezia-inter o Milan-Sassuolo fanno ben capire perfino ai più invasati che il calcio è un’altra cosa rispetto alla Playstation proprio perché permette di sognare e giocarsela anche a chi non fa parte dell’aristocrazia dei grandi club“.

Il calcio è pieno di sogni divenuti realtà, come il Leicester di Claudio Ranieri: “Chiedete a Claudio Ranieri, l’unico ad aver allenato quattro delle dodici big della fantasmatica Super League, quale è stato il suo campionato più bello. Se amate il calcio la risposta la sapete già, quello del trionfo col Leicester. Sono le imprese che rendono lo sport imprevedibile e per questo bellissimo, oltre che – per usare un termine e un concerto caro agli uomini di finanza che volevano comprarselo – sempre contendibile“.

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