Musica Italiana

“Morte ai poveri”, il primo singolo di Pierpaolo Capovilla e I Cattivi Maestri

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MILANO – Dopo la storica militanza ne Il Teatro Degli Orrori, Pierpaolo Capovilla pubblica il brano apripista del suo nuovo progetto “Pierpaolo Capovilla e I Cattivi Maestri”, dirompente formazione in cui figurano anche Egle Sommacal (Massimo Volume), Fabrizio Baioni (Drunken Butterfly) e Federico Aggio (Lucertulas). Si intitola “Morte ai poveri” ed è on air dall’8 aprile.

Primo estratto che anticipa il nuovo album – in uscita il 27 maggio e già disponibile in pre-order – il singolo è animato da una rabbia travolgente, ai limiti dell’isteria, che si scaglia contro la posizione ideologica assunta dalla società contemporanea nei confronti dei migranti; un popolo che bussa alle nostre porte ricevendo in cambio solo indifferenza, quando non odio. In questo scenario dominano chitarre infuocate e grida indemoniate, con cui Capovilla e i suoi lanciano un messaggio cruciale: di integrazione, di accoglienza, di solidarietà e fratellanza.

«È esattamente ciò che viene fatto, che facciamo, alle nostre sorelle e fratelli migranti – dichiara Capovilla – Li uccidiamo. Non prima di averli derubati, abbandonati, cacciati indietro in strutture detentive in tutto e del tutto simili a campi di concentramento, disumani sempre e mortali innumerevoli volte. La postura ideologica che una parte maggioritaria del paese ha assunto negli anni nei confronti della tragedia migratoria è quella dell’indifferenza, mentre un’altra parte, non egemone ma significativa, sceglie l’avversione e l’ostilità. Disumanizziamo e subumanizziamo la disperazione africana che bussa alle nostre porte. Contro questo stato di cose, la canzone italiana deve prendere posizione, nel segno dei valori democratici che sempre devono istruire le nostre coscienze».

Pierpaolo Capovilla, classe 1968, è un musicista ed autore della scena rock indipendente italiana. Cantante e bassista di uno dei gruppi seminali degli anni ’90, gli One Dimensional Man, con questi suona una serie sterminata di concerti in Italia e in Europa, e pubblica 5 album destinati a lasciare il segno nella storia del rock italiano più radicale e intransigente. Nel 2005 fonda il gruppo Il Teatro degli Orrori, con cui si cimenta nelle sonorità a lui consuete, questa volta però cantando in italiano, e fra il 2007 e il 2015 pubblica 4 album che ottengono un inaspettato successo di pubblico e di critica. Suona il basso nei primi due album del quartetto denominato Buñuel, capitanato da Eugene Sterling Robinson.

Il mai celato amore per la poesia lo spinge a cimentarsi in reading letterari dei suoi lirici più amati, da Vladimir Majakovskij a Sergej Esenin, da Pier Paolo Pasolini ad Antonio Delfini, fino ai più recenti progetti meta-teatrali, “Interiezioni”, su testi di Antonin Artaud, “Viaggio al Termine della Notte”, di Louis Ferdinand Céline, e “Finché Galera Non Ci Separi” di Emidio Paolucci, poeta detenuto nel carcere di Pescara, della quale Pierpaolo ha curato l’audio-lettura drammaturgica supportata dalle musiche di Paki Zennaro. Collabora con il quotidiano Domani e con Rolling Stone Italia. Nell’opera di Capovilla sono certamente distinguibili la sua devozione per la tradizione del rock più sanguigno di matrice americana, l’affezione per la poesia e la drammaturgia russe, ma anche la passione civile e l’attaccamento ai valori democratici, sempre ribaditi tanto nei concerti quanto negli incontri pubblici.

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