Sud Sardegna

Musei: intervista all’assessore Nicola Accocci

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Abbiamo trascorso per il secondo anno consecutivo le festività Pasquali in lockdown, ma per l’occasione, ho avuto modo di dialogare con il Consigliere del comune di Musei, con delega alla Sanità, Nicola Accocci (attualmente in quarantena cautelare) proprio sull’argomento Covid.
 “L’anno scorso abbiamo vissuto una Pasqua e una Pasquetta “originale”, nuova e fatta di videochiamate. C’era chi cucinava il piatto prelibato susseguito da foto di calici di vino e aperitivi con tanto di sorrisi che alla pandemia faceva invidia. Però tutto sommato  siamo stati diligenti. Poi è  arrivata l’estate e con il suo caldo ha portato una nuova ondata, (senza discriminazioni), complici i turisti e noi sardi che abbiamo sottovalutato il problema assembramento creando così nuovi focolai e aumentando in maniera drastica il contagio. Ci hanno attribuito colpe che non meritavamo in quanto siamo un popolo di gran lunga diligente e osservatore delle leggi.”
L’assessore ultimamente è venuto a contatto con un positivo e racconta la sua esperienza “Quest’anno si sente il peso in tutti i sensi della situazione e specifico in tutti i sensi perché io sono in quarantena dal 23 marzo in quanto entrato in contatto con un “positivo”. L’ho messo tra virgolette perché non deve essere discriminatorio essere positivi, nessuno va a cercarsi la positività. Il sei aprile finirò assieme alla mia famiglia la quarantena e per quello che ho potuto toccare con mano ” e non per sentito dire da un amico ” c’è molta lentezza e disorganizzazione da parte dell’Ats. In primis, nella comunicazione con i comuni dei positivi o dei cittadini in quarantena e questo rallenta molto a livello comunale la circoscrizione del virus e l’organizzazione per i rifiuti perché per chi osserva la quarantena i rifiuti devono essere smaltiti in un percorso diverso dagli altri. 
La disorganizzazione sta nel fatto che non ci sia un un addetto nel comunicare telefonicamente l’esito del tampone. Reputo ciò discriminatorio perché non tutti hanno internet e non tutti sono in grado di usare un fascicolo sanitario o speed. Devono ricordarsi che ci sono persone che data l’età o condizione di vita, non riescono ad accedere a tutto ciò. A parer mio è  più logico fare una telefonata e comunicare l’esito. In questi giorni, ho cercato di mettermi in contatto, ma non ci sono riuscito. Il telefono ha squillato, ma nessuno ha mai risposto.
Noi siamo giovani e per vie traverse riusciamo ad avere risposta alle nostre domande. Ma un anziano?
Il mio augurio è che accelerino i tempi con i vaccini e che la comunicazione con ats comuni sia più precisa ed efficace per contrastare il virus e che al più presto si possa tornare alla “normalità ” anche per i ristoratori e i bar che in questi mesi se la passano male“.
Di Paolo Sanna

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