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Nonostante lockdown e divieti comunali, il bilancio dei “botti di Capodanno” è drammatico

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Il coprifuoco a livello nazionale – dalle 22 di ieri alle 7 della mattinata di oggi – e le raccomandazioni/divieti all’utilizzo di materiale pirotecnico, non hanno frenato la voglia di salutare il 2020 e accogliere il 2021 con petardi e giochi pirici. Ma come ogni Capodanno c’è purtroppo da registrare un bollettino di guerra preoccupante nonchè una tragedia, la morte di un ragazzino di soli 13 anni ad Asti. L’esplosione di un petardo (o un colpo di pistola) all’interno del campo rom nel quale abitava, hanno colpito in maniera letale il bambino, giunto in ospedale già in arresto cardiaco e deceduto poco dopo la mezzanotte.

La nottata si è distinta per 229 interventi delle forze dell’ordine, 79 feriti e 23 ricoveri. Tra gli episodi più gravi si registra una donna 52enne di Mugnago (provincia di Napoli), colpita alla testa da una scheggia metallica partita dall’esplosione di un botto e conficcatasi tra fronte e naso. Episodi simili, con ferimenti più o meno gravi, sono stati registrati a Caserta (dove l’esplosione di un mega ordigno ha costretto alla prognosi riservata un uomo di 25 anni), nell’Avellinese e in diverse provincie Siciliane, con danni permanenti agli occhi e alle mani per alcune delle vittime coinvolte.

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