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Ospedale Sirai Carbonia: Infermiera schiaffeggiata da un paziente

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Lo scorso 8 agosto un’infermiera sarebbe stata aggredita da un utente nell’ospedale Sirai di Carbonia. L’uomo, dopo esser stato accompagnato dall’ambulanza nella struttura, avrebbe avuto un improvviso quanto violento scatto d’ira, per cause ancora da accertare, e l’avrebbe schiaffeggiata, offendendola, inoltre, verbalmente.

A denunciare questo episodio, con una missiva inoltrata al Direttore dell’ASSL di Carbonia, Ferdinando Angelantoni e al Commissario Straordinario dell’ATS, Giorgio Steri, è stato l’Ordine delle Professioni Infermieristiche del Sulcis Iglesiente che tramite la nota firmata dal suo Presidente, Graziano Lebiu, ha evidenziato i rischi e i pericoli ai quali sono continuamente sottoposti gli operatori sanitari nell’espletamento delle proprie funzioni.

In data 8 agosto, ha dichiarato Lebiu, presso l’SPDC del PO Sirai di Carbonia si sono verificati nuovi gravi episodi di inaccettabile violenza fisica e verbale verso il personale. Nell’occasione sarebbe stata schiaffeggiata da un utente un’infermiera e ancora non sono state attivate le verifiche dagli organi preposti per legge, su quanto accaduto.”

Una situazione che secondo il Presidente OPI avrebbe necessitato di immediati provvedimenti:

” in riferimento a quanto avvenuto, richiamiamo la dirigenza ASSL ai propri doveri, rispetto alla tutela del bene prezioso, umano e professionale, costituito dagli infermieri. Con questa finalità invitiamo i vertici sanitari, nell’ambito delle rispettive competenze e attribuzioni, ad adottare immediatamente tutte le misure finalizzate alla tutela del personale sanitario in servizio presso l’SPDC del PO Sirai, per quanto attiene la salute e la sicurezza negli ambienti di lavoro. In caso contrario, ha concluso Lebiu, l’Ordine delle Professioni infermieristiche interverrà per tutelare la dignità, il decoro, l’immagine e il rispetto professionali dei propri iscritti, in ogni sede opportuna.”

L’episodio dei giorni scorsi, se confermato, è l’ultimo di una lunga serie che ha coinvolto negli anni gli operatori sanitari soprattutto nei reparti cosiddetti a rischio per via della delicata tipologia di prestazioni sanitarie offerte all’utenza. L’auspicio, che arriva da più parti anche fra gli addetti ai lavori, è che questo genere di situazioni possano essere prevenute e gli operatori tutelati.

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