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Pagano: “Sul premierato il Parlamento è sovrano. Urge una nuova legge elettorale”

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ROMA – “Da buon berlusconiano ho sempre creduto che il sistema attuale non dia stabilità al governo e dia meno autorevolezza al presidente del Consiglio sul palcoscenico internazionale. Questa riforma valorizza il voto degli italiani e farà da argine al fenomeno dell’astensionismo. Con il premierato si sceglie la maggioranza e la premiership. Aggiungo che il valore del Parlamento resta, perché se viene meno il premier eletto direttamente nelle urne, sarà possibile sceglierne un altro, ma solo tra i parlamentari di maggioranza”. Così, in un’intervista pubblicata dal quotidiano ‘La Repubblica.it’, il Presidente della I Commissione Affari Costituzionali della Camera Nazario Pagano, di Forza Italia.

Quanto alla possibilità di apportare modifiche Pagano spiega: “La possibilità di modifiche c’è, certamente, altrimenti si svilirebbe il ruolo del Parlamento, togliendo ai parlamentari, e in particolare ai componenti della commissione Affari costituzionali, di incidere sulla Carta. Il potere esecutivo ha svolto la sua parte, cioè ha fatto una proposta di riforma costituzionale. Adesso il Parlamento potrà stabilire se la proposta è giusta o va modificata. Le opposizioni diranno la loro: le regole del gioco sarebbe bene scriverle insieme”.

Sull’apertura di una discussione sulla legge elettorale, Pagano dice che “è assolutamente necessaria, andava fatta da tempo. Vista ora la previsione, nel ddl costituzionale, che chi vince avrà il 55% dei seggi, ben venga una iniziativa di legge elettorale, magari parlamentare”. In un’intervista al ‘Corriere della Sera’, Pagano sostiene invece che “nessuno di noi è qui in Parlamento solo per vidimare testi già chiusi. E’ vero che, in un certo modo, il nostro sistema si sta trasformando in unicamerale, a causa di tanti decreti in scadenza ma, per una riforma costituzionale non è così. Non ci sono limiti di tempo e non ne porrò certo io che, da Presidente, sono garante di tutti, maggioranza e opposizione”.

Poi l’esponente forzista spiega: “Se il premierato parte dal Senato è perché lì sta finendo l’esame sull’Autonomia e il rischio a quel punto sarebbe stato un imbuto che avrebbe rallentato tutto. Posso assicurare il mio impegno perché ci sia la possibilità per tutti di esprimersi ed eventualmente apportare modifiche”. Quanto al referendum, Pagano dice: “Gli elettori potranno esprimersi e voglio vedere se, chiedendo loro se possono o meno scegliersi il premier che preferiscono, senza giochi di potere o di palazzo, diranno no”. Sulla possibilità di discutere una riforma di questo genere senza contestualmente legarla a una legge elettorale, conclude: “Questa è una esigenza reale, la legge elettorale non è mai indifferente, secondo alcuni costituzionalisti potrebbe persino bastare da sola per garantire stabilità e governabilità. Dovremo porci presto il problema”.

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