Musica Italiana

Paolo Fresu ricorda Chet Baker: “Chissà cosa avrebbe ancora suonato e cantato”

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BERCHIDDA – “Il 13 maggio del 1988 ci lasciava Chet Baker andandosene nel mistero e scrivendo così l’epilogo della sua movimentata esistenza. È proprio della settimana scorsa il mio passaggio ad Amsterdam dove ho suonato con il Rembrandt Trio al Bimhuis. Sono transitato per caso davanti all’Hotel Prins Hendrik dove Chet ha trovato la morte e lì, a pochi passi dalla Stazione Centrale, abbiamo preso un caffè con la mia amica Maria. Questa sera coincidenza vuole che a Parigi suoneremo “Tempo di Chet” per Festival di Saint-Germain-des-Prés assieme a Dino Rubino e Marco Bardoscia; chissà cosa avrebbe ancora suonato e cantato, se quel giorno di maggio non fosse stato trovato riverso senza vita sul marciapiede”.

Con queste parole il noto trombettista sardo Paolo Fresu (foto) ha voluto ricordare Chet Baker nell’anniversario della sua morte.

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