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Presentato oggi il progetto per la bonifica dei fanghi rossi da parte di AUSI e SOLTRECO

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Oggi, alle 10:30, si è tenuta la conferenza stampa presso il Palazzo Bellavista di Monteponi, sulla questione fanghi rossi dell’area mineraria, con la presentazione del nuovo progetto di bonifica. Nell’Aula Magna sono intervenuti il sindaco di Iglesias, Mauro Usai, nella duplice veste di amministratore locale e di presidente del Consorzio AUSI, ed l’Amministratore Delegato di SOLMAR, Luigi Mansi.

Dopo il saluti del sindaco e la presentazione del progetto, sottolineando la necessità di portare avanti un processo di bonifica di quella parte di territorio minerario alle porte della cittadina sulcitana, l’Ad Mansi ha aperto il dibattito sul tema “Inertizzazione in totale sicurezza per la salute di cittadini e ambiente”.

Dalla conferenza è emersa, attraverso le parole di Luigi Mansi, la volontà di procedere con il progetto di bonifica e di riconversione, qualora possibile, del materiale di scarto presente sulle colline dell’area di Monteponi, dando voce al gruppo di tecnici della Società che, a turno , hanno spiegato il percorso e gli studi fatti per poter intraprendere la via del risanamento di quei materiali ormai divenuti parte del paesaggio extraurbano del Sulcis.

Al dibattito è intervenuto anche Carlo Lolliri, oggi Ad della SOLTRECO, storico manager della Portovesme srl-Glencore, quale profondo conoscitore del territorio e delle realtà minerarie ed industriali, che nel portare avanti il discorso sull’economia circolare, avrà certamente un ruolo fondamentale nel progetto appena presentato.

Di seguito inseriamo il comunicato stampa della conferenza.

Il Consorzio Ausi di Iglesias ha un nuovo socio industriale: la Sol.TRE.ECO srl bonifiche del Gruppo Solmar. L’obiettivo? Avviare un processo di bonifica dei fanghi rossi di Monteponi attraverso la collaborazione del Comune di Iglesias e la sinergia dell’Università di Cagliari che coordina la ricerca scientifica all’interno dell’Ausi.

Le tematiche affrontate durante la conferenza stampa hanno riguardato il deposito dei fanghi rossi di Monteponi (1,7 milioni di tonnellate), l’impianto di trattamento, il collocamento dei prodotti ottenuti con l’inertizzazione.

Esclusa la via metallurgica “per fabbisogno energetico difficilmente conciliabile con il fotovoltaico, impatto ambientale rilevante, oltre che per la difficile collocazione dei prodotti derivante dalla scadente qualità della ghisa”.

Mauro Usai (presidente consorzio Ausi): “Questo percorso inizia fin da oggi all’interno dei nostri laboratori di Monteponi dove già lavorano i ricercatori dell’Università di Cagliari.

            Siamo consapevoli che i tempi non saranno brevi, ma abbiamo tutte le carte in regola per avviare un processo di ricerca e innovazione che permetterà finamente la riqualificazione dell’intero territorio. Il progetto di bonifica, prevede ovviamente diversi step, fra cui quello dell’imminente  realizzazione di una struttura pilota all’interno dell’ex Zir (ora Zic: zona industriale comunale) che si occuperà di sperimentazione industriale. Questa è la motivazione che ha spinto l’Ausi ad unire le sue forze con quelle di una società (la Soltreco srl) forte di una esperienza più che decennale in un settore come quello delle bonifiche ambientali dove l’aspetto burocratico la fa da padrona.

In qualità di presidente Ausi non posso che essere onorato di questa collaborazione, in qualità di sindaco di Iglesias, invece, non posso che guardare al futuro mettendo l’accento sulla ripresa occupazionale, ma anche sulla formazione. Perché Iglesias potrebbe fare Scuola, in termini di bonifiche minerarie. 

Di fatto abbiamo tutte le carte in regola: la fattibilità di un progetto comprovato da studi scientifici, professionisti del settore, ricercatori, oltre agli spazi adeguati e i mezzi a disposizione: fra questi un laboratorio d’eccellenza già presente all’Ausi.

Anche se – conclude Usai – non mancano gli ostacoli, soprattutto burocratici. Per esempio il vincolo paesaggistico sui Fanghi rossi: “Sarà compito dell’unico ente deputato ad agire, il Comune di Iglesias, quello di chiedere la rimozione del vincolo alla Sovrintendenza dei ben culturali.  Un passaggio fondamentale che potrà avvenire solo con un progetto credibile e dunque attuabile”.

LUIGI MANSI (AD GRUPPO SOLMAR)

IL PROGETTO: “DISCARICA DEI FANGHI ROSSI, LINEE DI INDIRIZZO PER UN PIANO DI BONIFICA”

Dall’inertizzazione, passando per una indagine epidemiologica, fino alla trasformazione in un prodotto commerciale del settore dell’edilizia.

“Un processo che non produce reflui o emissioni. E dunque non produce altre discariche. I tre step rientrano nella tipologia “green” in linea con le direttive europee in materia di utilizzo integrale di prodotti derivanti dai cicli produttivi come previsto dal Recovery plan recentemente approvato dalla Comunità europea. Il PROBLEMA fanghi rossi deve diventare una RISORSA”.

Lo ha spiegato durante la conferenza stampa, l’amministratore delegato del Gruppo Solmar, LUIGI MANSI, che ha aggiunto: “Questa partnership con l’Ausi fa parte della nostra filosofia: siamo venuti a Iglesias nell’ottica di attuare un percorso in perfetta e totale sinergia con gli Enti e le risorse professionali che entreranno a far parte di questo progetto di bonifica per il quale è previsto uno studio epidemiologico che ci consentirà di lavorare in assoluta sicurezza.

Nell’ex miniera di Monteponi c’è tutto: intelligenze e mezzi. E le risorse umane da impiegare saranno numerose: da ingegneri, architetti, alla manodopera qualificata. Ma soprattutto, conclude Mansi, nutriamo la speranza che questo progetto possa essere una chance di sviluppo e un’importante occasione di formazione per i giovani del territorio”

 

Alla conferenza stampa è inoltre intervenuto l’amministratore delegato Soltreco Carlo Lolliri (ex ad Portovesme srl) che ha ricordato uno dei tanti progetti di bonifica realizzato nel 2007 ma rimasto nei cassetti per motivi politici e burocratici, auspicando che questo appena presentato possa andare avanti con l’appoggio e la collaborazione di tutti, Politica in primis, nell’ottica di avviare quanto prima un processo di bonifica del territorio atteso da oltre 20 anni.

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