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Riccardo Mori: da Carbonia alla fiction di Raiuno. L’intervista

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Ieri, 29 dicembre 2022, in prima serata alle ore 21:25 è andato in onda su RAI UNO  distribuito da Rai Fiction il film per la televisione “Una scomoda eredità” con la regia di Fabrizio Costa, che conclude il ciclo di film Purché finisca bene in onda dal 2014 e che durante questi anni ha percorso, con i toni leggeri e romantici della commedia all’italiana, i disagi e le difficoltà del nostro Paese. Una serie di film apprezzati dal pubblico, ancora oggi molto seguiti anche sulla piattaforma on line della prima rete di stato. Il cast artistico di questo film composto da Euridice Axen, Chiara Francini, Cristiano Caccamo, Mariangela D’Abbraccio, Roberto Alpi, Mariella Valentini, Bernardo Casertano Mancinelli, Riccardo Mori, Emanuela Fanni, Alessandro Pala, Brando Giorgi, ha visto anche la partecipazione di Cesare Bocci.

La nostra testata, ieri sera  prima dell’inizio della puntata, ha incontrato un membro del cast artistico, nonché cittadino di Carbonia, Riccardo Mori, al quale abbiamo rivolto alcune domande.

Domanda: Riccardo, sappiamo che sei nato a Carbonia il 27 maggio 1996 e che attualmente vivi a Roma. La prima domanda potrà apparire scontata ma, in effetti, è sempre quella che viene in mente in certe occasioni. Come è nata la tua passione per il mondo dello spettacolo e, nello specifico, per la recitazione?

Risposta: Durante il terzo anno presso il liceo Scientifico Amaldi di Carbonia decisi, attirato dal mondo dello spettacolo, di iscrivermi alla scuola di recitazione “La Clessidra” di Annapina Buttiglieri. Lì ho fatto le mie prime vere esperienze di teatro e ho scoperto il fascino di poter caratterizzare diversi personaggi. C’è anche da dire che, fin da piccolo, mi è sempre piaciuto imitare parenti, amici e insegnanti… i miei vecchi compagni di scuola questo lo sanno bene.

D: Evidentemente si è poi passati alla determinazione che questa passione potesse diventare una reale occupazione. Che tipo di percorso hai seguito, dopo il diploma, al fine di rendere possibile che questo tuo sogno possa un domani diventare realtà?

R: Dopo il diploma sono andato a vivere a Roma, e ho frequentando per tre anni una accademia di recitazione, conseguendo una laurea triennale. Dopo la laurea ho seguito dei corsi di specializzazione, come ad esempio acrobatica circense alla Oak Circus a Londra e in seguito ho approfondito lo studio della recitazione cinematografica.

D: Quali sono i progetti che ti sei posto per il futuro, ovvero, hai già provato a programmare i tuoi prossimi passi attraverso questa difficile e molto competitiva arte?

R: Al momento credo che sia molto importante continuare a studiare, sia come approfondimento che come esplorazione delle possibilità emotive che possono essere latenti in me. Al contempo credo sia fondamentale lavorare in campo sia  cinematografico che teatrale e acquisire più esperienza possibile attraverso il confronto con altre e diverse realtà.

 D: Sappiamo che hai avuto un periodo molto proficuo sia in teatro che in audiovisivo, possiamo però affermare che questa sia la tua prima vera e propria partecipazione ad un Cast Artistico televisivo? Vorresti raccontarci qualcosa delle tue esperienze trascorse?

R: Sì, è il primo vero ruolo all’interno di un cast televisivo. Tra le esperienze recenti più significative vorrei citare la mia partecipazione allo spettacolo teatrale “L’asino d’oro” per la regia di Orlando Forioso, trasmesso anche sulla rete televisiva francese “France 3”, che tra l’altro è stato rappresentato a Carbonia, presso l’anfiteatro di Monte Sinai, a luglio di quest’anno.

D: Adesso passiamo alla tua esperienza durante le riprese de “Una scomoda eredità”. Come è stata e come l’hai vissuta?

R: È stata un’avventura di sicuro molto formativa e divertente. Mi ha consentito di rapportarmi con attori che hanno alle loro spalle tanta esperienza. Il regista è stato sempre disponibile e paziente, assieme abbiamo trascorso dei momenti piacevoli ed esilaranti durante la creazione del personaggio di Ivan. Ho legato molto sia col cast artistico che tecnico, che mi hanno sempre assicurato una sincera risata. L’ho pertanto vissuta molto bene, ne avrò sempre un bel ricordo. Ne approfitto per salutarli tutti.

D: Sicuramente avrai conosciuto molte persone interessanti. Qualcuna ti ha colpito più di altre e per quale motivo?

R: Cesare Bocci ed Euridice Axen sono stati fondamentali nel farmi sentire a mio agio. Due persone comprensive e disponibili in ogni momento, sia sul lavoro che nella vita.

D: Hai qualche aneddoto divertente avvenuto durante le riprese del film e che vorresti condividere con i nostri lettori?

R: Verso la fine del film, c’è una scena nella quale Cesare Bocci cade dalla sedia e io dovevo improvvisare una frase di sgomento. Mi venne subito spontaneo dire “Ceeeeeeee… grave molto!”, scatenando le risate di tutto lo staff. Ad ogni modo, non è quella la frase che poi fu scelta dal regista per quella scena, dal momento che anche la mia parte subì una piccola variazione.

D: Abbiamo sentito dire che voi attori siete molto superstiziosi, ma noi proviamo ugualmente a fari questa domanda: come vedi Riccardo Mori tra dieci anni?

R: Non lo so, sinceramente (nel frattempo tocca la gamba di ferro della sedia, ndr). Mi vedo un bel trentaseienne (ride, ndr).

D: Un’ultima domanda prima di concludere questa interessante e divertente intervista: quanto sono importati la famiglia e gli amici per un giovane che decide di intraprendere questa carriera?

R: Molto, penso che l’appoggio di amici e familiari sia fondamentale. Non è scontato che ci sia, sono felice che nel mio caso sia una realtà. Inoltre è una soddisfazione quando posso ripagare la loro fiducia con risultati concreti. Fondamentale, in questi anni, anche la profonda amicizia che mi ha legato ai miei compagni di avventura a Roma, con i quali condivido appartamento, fortuna e avversità.

 Pubblichiamo l’intervista il giorno successivo alla trasmissione del film, avendo il piacere di condividere con i nostri lettori i risultati degli ascolti. Il film ha interessato 3.866.000 spettatori, pari al 22,6% di share.

 

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