Le Federazioni Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uilfin scrivono al presidente della regione Sardegna, Christian Solinas, dopo il passaggio dell’isola in fascia arancione “Il cambio di zona da gialla ad arancione disposto dal Ministro della Salute On. Speranza durante la notte – scrivono le sigle sindacali – è un grave colpo a tutto il settore e al suo indotto. Ogni operatore del settore ha subito danni economici ingenti, sulle merci acquistate e non utilizzate, prenotazioni annullate, lasciando i lavoratori a riposo senza diritto di retribuzione. Questo per i lavoratori diretti, gli autonomi e per tutto l’indotto ovvero chi fornisce le merci, le attrezzature, i servizi di ICT e in genere i servizi alle aziende.”
Il futuro che si prospetta non è erto dei migliori anche secondo le Federazioni e “sul piano occupazionale il settore pagherà il prezzo più alto rispetto ad altri settori in una regione già debole sul piano occupazionale prima dell’avvento del virus. E’ risaputo che l’integrazione salariale da cassa integrazione o FIS fatichi a raggiungere i 5,50 euro lordi all’ora, prefigurando anche una prossima ma inevitabile emergenza sociale.”
Per tutte queste motivate ragioni i sindacati del settore hanno chiesto “l’immediata convocazione dei rappresentanti sindacali del settore anche congiuntamente alla Associazioni Datoriali per assumere azioni a difesa del settore, la sua dignità ed economia.”
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