Musica

“Stormwatch”, l’album che segnò la fine di un’era per i Jethro Tull

Condividi

LOS ANGELES – I Jethro Tull hanno pubblicato “Stormwatch” nel settembre 1979, completando una trilogia folk-rock che la band iniziò con “Songs from the Wood” nel 1977 e continuò l’anno seguente con “Heavy Horses”. Certificato oro negli Stati Uniti, “Stormwatch” è stato inoltre l’ultimo album che vede la classica line up di fine anni ’70 dei Jethro Tull, che includeva Ian Anderson, Martin Barre, John Glascock, John Evan, David (now Dee) Palmer e Barriemore Barlow.

Le sessioni di registrazione di “Stormwatch” si estesero dall’agosto 1978 a luglio 1979 durante le quali i temi ecologici e marittimi si sono via via focalizzati in canzoni come “North Sea Oil” e “Flying Dutchman.” La band ha registrato diverse tracce che furono lasciate al di fuori dell’album perché non rientravano nel tema. Molte di queste si trovano nel secondo disco di questo cofanetto, incluse “Man Of God”, “Crossword”, “Kelpie” e “The Lyricon Blues”. In aggiunta a queste outtake, il disco contiene nuove versioni delle tracce “Dark Ages” e “Dun Ringill”.

“Stormwatch” ha segnato la fine di un’era per i Jethro Tull. A causa della sua salute deteriorante, il bassista John Glascock è mancato a gran parte delle sessioni dell’album e ha preso parte solo a tre delle sue canzoni (“Flying Dutchman”, “Orion” e “Elegy”). Tragicamente, Glascock morì poco dopo la pubblicazione dell’album. La line up cambiò ancora di più dopo il tour di promozione dell’album, quando Barlow, Evan e Palmer lasciarono il gruppo.

Tracklist

1. “North Sea Oil”

2. “Orion”

3. “Home”

4. “Dark Ages”

5. “Warm Sporran”

6. “Something’s On The Move”

7. “Old Ghosts”

8. “Dun Ringill”

9. “Flying Dutchman”

10. “Elegy”

Comment here