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TERRIBILE INCENDIO NELL’INDUSTRIA CHIMICA 3V SIGMA DI PORTO MARGHERA

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Lo stabilimento di prodotti chimici 3V Sigma è stato oggi teatro di un terribile incendio nell’area del petrolchimico di Porto Marghera (Venezia), in località Malcontenta.

UNA CATASTROFE ANNUNCIATA

Gianfranco Bettin, presidente della Municipalità di Marghera ed ex consigliere regionale del Veneto, racconta alle emittenti televisivi locali che alcuni mesi fa gli operai della 3V Sigma scioperarono per denunciare proprio la scarsa sicurezza degli impianti antincendio oltre ad alcune irregolarità negli stoccaggi.

LO SVILUPPO DELL’INCENDIO

Probabilmente a innescare l’incendio è stato lo scoppio di un serbatoio. Le fiamme erano visibili a chilometri di distanza e, visti i materiali lavorati nell’impianto, il comune di Venezia aveva chiesto ai cittadini di rimanere in casa, chiudendo porte e finestre. La Polizia locale ha informato che, in base al Piano per le industrie a rischio di incidente rilevante, è necessario anche mettere dei panni umidi vicino a porte e finestre.

QUI VENEZIA

Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, arrivato sul posto dell’incendio scoppiato all’industria chimica di Marghera ha rilasciato alcune dichiarazioni alla stampa: “Attendiamo alcuni dati e poi contiamo di riaprire le strade della zona che erano state chiuse, così da poter far tornare le persone al lavoro. Avevamo fatto suonare le sirene di allarme subito per avvertire la popolazione, la macchina comunale ha funzionato”. Una nuova sirena ha suonato per la conclusione dell’emergenza alle 14. La polizia locale ha successivamente riferito che la viabilità è stata ripristinata.

I SOCCORRITORI

Sul posto sono arrivate 8 squadre del nucleo NBCR (addestrato per emergenze nucleari, biologiche chimiche e radiologiche) dei vigili del fuoco. L’incendio, dopo due ore è stato circoscritto. Subito al lavoro anche i tecnici dell’ARPAV per controllare la qualità dell’aria e l’eventuale rischio di dispersione di sostanze chimiche pericolose che sembra essere scongiurato. L’assessore regionale alla protezione civile, Gianpaolo Bottacin ha spiegato: “all’infuori dell’ambito aziendale non c’è pericolo di incendio, però all’interno è difficile al momento che possa essere spento in tempi brevi, e quindi non si possono escludere altre esplosioni come già avvenuto”.

CONCLUSIONI

L’incendio ha interessato un’area di 10mila metri quadrati. Il traffico è stato interrotto e tutte le linee di trasporto pubblico compreso quello ferroviario che passano in zona sono state deviate o sospese, è salito l’allarme nelle province vicine tanto che il Comune di Venezia in un Tweet avvisava “il vento spira in direzione centro storico”, spingendo quindi il fumo verso la laguna.

Sono entrambi ustionati i lavoratori rimasti coinvolti: uno è stato trasportato in elicottero all’ospedale di Verona, l’altro prima all’ospedale di Dolo ed in seguito trasferito a quello di Padova.

“Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, aveva detto: “Siamo in apprensione, perché le notizie che ci arrivano non sono rassicuranti”. Ora la situazione sembra sotto controllo.

A Marghera e Mestre sono scattate le sirene di allarme per la possibile dispersione nell’ambiente di sostanze chimiche. Il Comune di Venezia ha invitato tutti i residenti nel suo territorio, isole comprese, a chiudere e se possibile isolare porte e finestre, oltre a rimanere in casa fino a nuove comunicazioni. L’allarme è cessato nel primo pomeriggio:  sarebbero state riscontrate ricadute inquinanti solamente all’interno dello stabilimento.

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