PoliticaPolitica nazionale e esteraPrimo Piano

Treviso, ex Caserma Serena fuori controllo. Parla il sindaco: “non posso entrare nella struttura, per gli immigrati vige un’altra legge”

Condividi

«Abbiamo chiesto ai cittadini di fare sacrifici, di rimanere chiusi in casa, abbiamo chiuso le attività; hanno fatto chiudere i bar se per caso c’erano tre persone senza mascherina e poi scopriamo che in una struttura dello Stato gli immigrati fanno quello che vogliono e può succedere di tutto».

Non ne può più il primo cittadino di Treviso, Mario Conte.

Il motivo di tanta rabbia è per la vicenda dell’ex caserma Serena, oggi centro di accoglienza, balzato agli onori della cronaca per essere diventato una bomba sanitaria con 260 positivi al coronavirus su 300 ospiti della struttura. Oltre alla preoccupazione per il rischio sanitario si aggiunge anche quello dell’ordine pubblico: i quasi 300 extracomunitari non ne vogliono proprio sapere di rispettare la quarantena e si accaniscono contro le forze dell’ordine.

Le misure restrittive e i sacrifici a cui tutti  gli italiani hanno dovuto sottostare nei mesi scorsi non sono validi per gli immigrati.

Ecco che allora il sindaco Conte ha deciso di chiedere i danni allo Stato. «Ho dato mandato all’avvocatura dello Stato – spiega intervistato da Il Giornale – per studiare la pratica affinché si chiedano i danni. Per noi è un grosso danno. Per un lungo periodo abbiamo chiesto ai nostri cittadini di fare sacrifici e ora ci troviamo con una struttura gestita dallo Stato e dalla prefettura dove all’interno può succedere di tutto».

Una situazione esplosiva, una struttura dove nemmeno il sindaco ha la facoltà di accedere:

«Io non posso entrare, non ci lasciano fare i controlli. La situazione è molto tesa. E la cooperativa che ha in gestione il centro non riesce a tenere divisi i positivi dai negativi».

E lo si è visto nei giorni scorsi: da 2, i positivi sono passati a 157, poi a 260. E la colpa è tutta degli immigrati: il posto per dividerli ci sarebbe, «basterebbe spostarli di palazzina. Positivi da una parte e negativi dall’altra, ma gli ospiti non vogliono. Tutti noi dobbiamo sottostare ai capricci di queste persone», accusa Conte, che è per lo smantellamento della ex caserma.

«Salvini aveva iniziato un processo di svuotamento. Ora siamo presi così, con queste persone che fanno ciò che vogliono. Salvini era venuto a vedere la situazione, questi giorni non ho visto una presenza che fosse una da parte del ministro Lamorgese».

Silenzio tombale dalle istituzioni: «La nostra azienda sanitaria sta facendo uno sforzo enorme per cercare di fare tutti i tamponi in tempi record» mentre gli immigrati «se la prendono con la polizia, con i medici. La conclusione è che gli unici che mi chiamano sono le tv nazionali, i giornalisti. Capisci che danno possiamo avere».

Un danno di immagine considerevole, e proprio nella stagione turistica già incerta: il sindaco parla di «Tantissime disdette, la gente ha paura. Mi sono confrontato con associazioni di categoria e da questa ondata di contagi ne riceviamo sicuramente un danno», di immagine ed economico: «La responsabilità non è di certo dell’amministrazione comunale, è una struttura gestita da una cooperativa che ha vinto l’appalto della prefettura.
E lì la responsabilità è dello Stato».

Comment here