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“Un futuro per Melissa” appello per salvare una bimba affetta da SMA di tipo 1

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“Ciao, mi chiamo Melissa Nigri e sono una bellissima bimba di Monopoli, in provincia di Bari, affetta da SMA di tipo 1, ovvero la forma più grave.” Inizia così l’appello sincero e allo stesso tempo struggente, da parte dei genitori di Melissa. Una corsa contro il tempo per raggiungere una cifra esorbitante necessaria all’acquisto di un medicinale che potrebbe essere una speranza per la piccola Melissa. Il farmaco in questione viene passato gratuitamente dalla sanità italiana, però solo fino al sesto mese di età. Purtroppo la SMA di Melissa è stata accertata superato il sesto mese, esattamente al settimo mese. È del 7 gennaio l’appello straziante, sulla pagina facebook “Un futuro per Melissa” della mamma Rossana preoccupata per Melissa che in quei giorni non è stata bene. 

Il farmaco costa 2.100.000 dollari. Per ora (nel momento in cui l’articolo viene pubblicato N.d.R.) la cifra raggiunta è di circa 1.140.150. Sulla piattaforma Gofundme, mamma Rossana e papà Pasquale scrivono un messaggio importante: “il tuo aiuto, anche piccolo, è la mia unica speranza. Non c’è tempo da perdere, perché il farmaco non può essere assunto dopo il secondo anno di età, ed è più efficace se iniettato subito. Aiutami adesso…”

Intanto sono moltissimi i personaggi famosi che stanno parlando e condividendo la storia di Melissa. Questo grazie ai social, cosa che fa apprezzare maggiormente questo strumento.

Di seguito trovate il link e la pagina facebook di Un futuro per Melissa. A volte un piccolo gesto che può sembrarci irrisorio agli occhi e al cuore di chi combatte contro una malattia e il tempo, può determinare la speranza. Regaliamo un sorriso a Melissa.

La SMA di tipo 1

I bambini nati con la SMA tipo 1,la forma più grave di SMA, chiamata anche malattia di Werdnig-Hoffmann, non sono in grado di sedere senza supporto e non sollevano la testa; la tradizionale letteratura scientifica ci dice che la maggior parte di questi bambini non sopravvive oltre i due anni di età ma, grazie a un’adeguata assistenza respiratoria, nutrizionale e alla corretta gestione della vita quotidiana, esistono sempre più bambini che, pur avendo una gravissima disabilità, godono di una lunga e soddisfacente esistenza.

Fonte: OMAR e Asamsi

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