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Uta: Irene e il suo compagno a 4 zampe Tobia, talenti dell’Agility dog

Irene e Tobia coppa Agility dog
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Durante la settimana di Pasqua, più precisamente il 2-3-4 aprile, si sono svolte a Cattolica le Finali Nazionali di Agility CSEN-FIDASC. Un evento molto importante e partecipato da chi fa questo sport. Alle nazionali di quest’anno hanno partecipato anche Irene Congiu nel ruolo di conduttrice e Tobia il suo compagno a 4 zampe entrambi residenti a Uta. Irene e Tobia sono una coppia che con sintonia, amore e passione svolgono questa attività con entusiasmo, ottenendo risultati eccellenti. Prima di raggiungere le Nazionali a Cattolica, sono diventati anche campioni Regionali Junior 300. Orgoglio utese, i due si sono aggiudicati un secondo posto in Pentathlon alle finali nazionali di Agility CSEN-FIDASC 2021

I due atleti fanno parte del “Centro Cinofilo DogatWork Agility&Fun ASD”

Abbiamo chiesto a Irene Congiu, Addestratrice Cinofilo Enci, com’è andata e com’è nata la sua passione per questo sport.

L’intervista

D) Quando è iniziata la tua passione per l’Agility dog?

Il tutto è iniziato 5 anni fa con un percorso di educazione. Poi da lì la passione per la cinofilia tanto che decisi di continuare con l’Agility.

D) L’Agility può essere considerato uno sport?

L’Agility è un’attività sportiva che crea e rafforza il rapporto cane proprietario. Si può chiamare sport … anzi direi che è un bellissimo sport a 6 zampe!

D) Come siete arrivati alle finali Nazionali di Agility CSEN-FIDASC?

Prima di tutto le finali del campionato 2021, sono in realtà quelle del 2020. In genere le finali si disputano a dicembre dello stesso anno, ma purtroppo per via delle restrizioni a causa dell’emergenza sanitaria da Covid 19, sono state posticipate. Durante l’anno ci sono delle gare che a secondo del risultato finale che fai ti viene attribuito un punteggio. Questo punteggio ti dà diritto ad accedere alle finali. E così è successo anche a me e a Tobia.

D) A Cattolica tu e Tobia avete raggiunto un ottimo risultato.

Assolutamente, ci siamo classificati secondi nel Pentathlon che è composto da 5 manches dove c’è l’agility, jumping, e lo speedstakes. In base alla somma dei punti conquistati nelle cinque gare, io e Tobia siamo arrivati secondi.

D) Come ti senti?

Sono felicissima del risultato che abbiamo ottenuto. Questo mi ripaga di tutto il lavoro che svolgo con entusiasmo insieme a Tobia e alla mia coach Nicoletta Tumbarini. Abbiamo vinto una bella coppa (Irene ride con orgoglio mentre lo dice)  

D) Tu fai parte del Centro Dogatwork giusto? Ci racconti che cos’è e cosa fate?

Il DogatWork è un un’associazione che si trova a Uta, in località Piscina Longas. Il presidente è Nicoletta Tumbarini. Facciamo educazione di base del cane con il proprietario, addestramento, agility dog, Rally-obedience, Scent-game. Promozione di eventi e stage formativi in genere.

Che cos’è l’Agility dog e come si svolge

L’agility dog è uno sport cinofilo nato in Inghilterra alla fine degli anni ’70. L’attività consiste nel completamento di un percorso ad ostacoli (minimo 15, massimo 22) da affrontare secondo l’ordine previsto nel minor tempo possibile, evitando penalità. In Italia l’agility dog arrivò nel 1988 e l’interesse suscitato fu subito notevole, al punto che l’ENCI (l’Ente Nazionale Cinofilia Italiana) pubblicò una prima bozza di regolamento per poi adeguarsi a quello internazionale della FCI.

Nell’agility sono previsti quattro livelli, chiamati brevetti: debuttanti, agility 1, agility 2 e agility 3.

In questa gara il conduttore deve seguire il cane comunicando con esso, dandogli dei comandi e accompagnandolo in tutto il percorso.

Il percorso ad ostacoli che i nostri amici affrontano è lungo dai 100 ai 200 metri ed il suo tracciato è definito, a seconda del brevetto previsto, da un giudice che stabilisce anche il tempo base (definito TPS, tempo per il percorso standard) e il tempo massimo (TMP, solitamente il doppio del TPS).

L’intesa con il conduttore

È previsto che durante il percorso il cane sia accompagnato e gestito da un accompagnatore, definito conduttore. Sarà lui a guidarlo verso il traguardo grazie all’uso della voce e delle braccia.

Un compito molto difficile, dato che basta un errore di comunicazione (verbale coi comandi vocali o paraverbale con quelli gestuali e posturali) per portare il cane in errore e perdere la gara. Vocalmente, oltre a dare il comando al momento giusto, bisogna conoscere molto bene il proprio amico a quattro zampe e andare di pari passo con i suoi tempi e il suo stile di percorrenza.

Il risultato di una gara di agility è la diretta conseguenza dell’abilità del conduttore e della performance canina.

L’agility è prima di tutto un gioco da fare in compagnia

L’agility è prima di tutto un gioco da fare in compagnia, importante perché consente di trascorre tempo di qualità insieme al proprio amico.

L’abitudine a rispondere correttamente e tempestivamente ai comandi e alle istruzioni del conduttore consente al cane di acquisire un’ottima educazione e di integrarsi perfettamente tra uomini e altri quadrupedi.

Un altro fattore positivo è che in questa attività non ci sono limiti di “razza” per poter partecipare. I cani vengono valutati solo sulla base della propria abilità, frutto di intesa con il proprio conduttore e di esercizio. (Informazioni tratte da Gruppocvit N. d. R.)

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