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Beppe Costa: un Patrimonio di bellezza averlo ascoltato

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Seduti comodamente sulle raffinate poltrone dell’Odeion di Giovinazzo, ospitati nell’auditorium della Fondazione Defeo Trapani e rimanere rapiti dalle parole, dai racconti, dagli aneddoti, dalle musiche di un grande intellettuale italiano, come pochi.

Beppe Costa non si è risparmiato. Quasi due ore di musica e parole, introdotte dal padrone di casa Filippo D’Attolico e sapientemente guidato, provocato, invitato, moderato dal Prof. Gianni Antonio Palumbo , in un turbinio di ricordi ed emozioni, questo editore di origine siciliana, prestato alle Arti della scrittura e della poesia, ha toccato diversi ed importanti temi della sua vita, tutti vissuti da protagonista.

I racconti di mafia, gli intrecci con la politica, la nascita del berlusconismo, le ospitate televisive,il consumo e lo spaccio di droga e subito dopo, i carteggi epistolari con la Ortese, le amicizie con Alberto Moravia, Barbara Alberti, Dacia Maraini, le sue collaborazioni musicali con grandi musicisti, uno per tutti Marcos Vinicius (un grande chitarrista di fama mondiale); le sue battaglie a favore del popolo palestinese, il suo impegno per far ottenere la “Legge Bacchelli” a tanti Artisti caduti in disgrazia e lui stesso fruitore di detto vitalizio.

Un”giro sulle montagne russe” della sua vita, come lo ha definito Vito Davoli , poeta e critico letterario, che ha letto insieme al prof. Palumbo, alcuni brani del suo celebre saggio “Romanzo siciliano”; libro che gli ha dato fama nel panorama letterario italiano.

Un viaggio veloce e repentino nelle più profonde tragedie umane; tutte conosciute di persona e, subito dopo, una lenta risalita fino a toccare le più alte vette del lirismo poetico e musicale.

Una gran bella serata. Il pubblico presente, avverso ad un tempo trascorso velocemente, non avrebbe più voluto lasciarlo, per continuare ad ascoltare dal vivo: “Quanto Costa…una vita di bellezza culturale ed impegno civile!”

di Nicola Ambrosino

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