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Conflitto Israele-Hamas: testimonianza dalla striscia di Gaza

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Pubblichiamo una testimonianza tratta da “Gazzella onlus” sul conflitto Israele-Palestina.

La notte appena trascorsa è stata difficile. Le forze di occupazione israeliane hanno bombardato ininterrottamente tutta la striscia di Gaza, edifici e siti della resistenza. Noi chiusi all’interno della struttura sanitaria con l’illuminazione grazie al generatore, e fuori buio. Solo i bagliori delle deflagrazioni. Israele ha tagliato la fornitura della corrente quindi in tutta la striscia si utilizza l’elettricità fornita da una compagnia privata, ma comunque per sole 4 ore al giorno. Quindi i generatori funzioneranno finchè c’è gasolio e anche dove mi trovo siamo all’ultima goccia. Senza corrente si ripropone lo scenario delle scorse aggressioni: scarsa disponibilità di acqua potabile, famiglie al buio e senza la possibilità di connessione con l’esterno, ma ancora una volta saranno le strutture sanitarie già carenti di attrezzature, medicine, materiali sanitari che avranno i maggiori danni. Intanto negli ospedali sono stati sospesi tutti gli interventi chirurgici, le terapie e altre prestazioni, solo  emergenze.

Anche oggi chiusi uffici, scuole, negozi. Le scuole dell’Unrwa si stanno riempiendo di famiglie che sono costrette ad abbandonare le loro case; IDF ha mandato un messaggio telefonico a centinaia di famiglie residenti nelle aree di Beit Hanun, El Burej, Khus’a-Khan Yunis di abbandonare le case e trovare un posto sicuro. IDF avvisa con un messaggio telefonico o telefonata. Altra dimostrazione della capacità di Israele di conoscere “abbastanza”. Lo sfollamento di centinaia di famiglie nelle scuole Unrwa richiederà l’intervento dell’ Agenzia e delle Ong umanitarie per sostenere le famiglie e rifornirle di  generi alimentari.

Stamattina le strade sono deserte, e avvolte da una sottile polvere bianca sospesa nell’aria.

La notte appena trascorsa A. si è sistemato nella stanza degli addetti alla reception, io nel laboratorio analisi sistemando un materasso per terra. Ad ogni scoppio di bomba ci ritrovavamo in piedi. A. non vuole farmi preoccupare, ma mi ha detto di tenere pronti gli effetti personali. Ci siamo sdraiati vestiti, insomma il  tempo di infilare le scarpe e via

Nelle news di stamane ho visto Palazzo Chigi illuminato con i colori della bandiera di Israele. Non uso l’obsoleto slogan “Not in my name” , ma vorrei indicare ai filo sionisti e a quelli che definiscono Israele stato democratico, che l’operazione militare dei Resistenti di ieri, condannata dall’Europa e Usa, e quello che hanno provato i civili israeliani durante l’azione, è la quotidianità del popolo Palestinese. Restare umano per i palestinesi è un valore assoluto e nessuna azione di Resistenza lo fa venire meno, diversamente da chi l’umanità non l’ha e non potrà “Restare Umano”.”

Fonte: Gazzella onlus

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