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Decimoputzu: i Sindacati “Il Sindaco ha rimosso le bandiere della rappresentanza dopo la protesta.”

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 Dopo aver dichiarato lo stato di agitazione all’interno del Comune di Decimoputzu (https://www.ajonoas.it/decimoputzu-i-sindacati-del-comune-dichiarano-lo-stato-di-agitazione/),  il Sindaco, Alessandro Scano, avrebbe rimosso le bandiere dei Sindacati. Lo scrivono gli stessi rappresentanti dei lavoratori,CISL FP, UIL FPL, SGB e  DICCAP “Il  Sindaco piuttosto che preoccuparsi del disagio manifestato dai sui primi collaboratori, si preoccupa di rimuovere personalmente le bandiere dei sindacati che li rappresentano.

Se mai ci fosse servita una prova sulla bontà delle denunce che abbiamo ricevuto in assemblea, riteniamo che questo censurabile gesto non lasci più adito ad alcuna interpretazione. Il comportamento del sindaco è un evidente, sprezzante e preoccupante tentativo di soffocare una protesta democraticamente intrapresa dai lavoratori che anche stamani sono stati oggetto di particolari attenzioni attribuibili alla massima carica che nel particolare caso, si faceva supportare dalla segretaria comunale.”

 È quindi guerra aperta nel municipio, tra il primo cittadino e i suoi collaboratori tanto da arrivare a censurare la libera manifestazione privando i lavoratori dei loro simboli sindacali. “Le bandiere sono il simbolo di appartenenza, di tutela e voce Democratica dei Lavoratori, – scrivono i sindacalistifarle togliere non aiuta e anzi,inasprirà le tensioni. Come rappresentanti dei lavorator i consideriamo oltraggioso e censurabile questo gesto di marcato tentativo di privazione della libertà di protesta. Avvisiamo il primo cittadino di Decimoputzu che pretendiamo la restituzione delle nost re bandiere, che siano ben conservate e che le stesse siano riconsegnate ai legittimi proprietari integre, in difetto saremo noi ad intraprendere le dovute e durissime azioni a tutela del diritto di manifestare Costituzionalmente garantito.”

 Il primo cittadino raggiunto da Ajonoas per la seconda volta attraverso la sua mail istituzionale, allo stato attuale non ha fornito nessuna risposta di chiarimento.

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