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Diabete: Sensibilizzazione e prevenzione al centro del convegno tenutosi a Mandas

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Sensibilizzazione e prevenzione sono temi cari all’ambito sanitario, trattati sia nei simposi medici che nei convegni aperti a tutti, pazienti, enti locali e personale sanitario e amministrativo. Sensibilizzare significa educare le persone, soprattutto quelle non affette da particolari patologie, al fatto che intorno a noi, nei luoghi di lavoro come a scuola, dobbiamo avere un occhio di riguardo verso quelle persone che, loro malgrado, hanno delle malattie, come il Diabete di Tipo 1, che possono rendere la vita quotidiana più complessa.

Sensibilizzare, quindi, diventa il modo per far si che la popolazione sia presente nel proprio territorio e sia in grado di monitorare, aiutare gli altri e partecipare affianco di coloro i quali si adoperano, come le associazione del terzo settore, nel promuovere campagne ed eventi a favore della conoscenza. La prevenzione, poi, segue la sensibilizzazione,  coinvolge le istituzioni e segue la logica del controllo preventivo, per evitare l’insorgere di patologie o prenderle in tempo, se già manifeste.

Ciò detto, possiamo inquadrare giornate come quelle del 23 Settembre scorso, come momenti  di riflessione e confronto su tutto questo e altro, dove la partecipazione anche delle istituzioni cittadine diventa condivisione ad ampio raggio, sui temi fin qui tratti e su una patologia come il Diabete che in Sardegna colpisce una buona fetta di popolazione.

Riporto, in questo articolo, le considerazioni fatte da Ivan Pisano sul convegno organizzato a Mandas, inerente il Diabete.

Sensibilizzazione e prevenzione: a Mandas un convegno sul diabete (di Ivan Pisano)

Dell’evento che si è svolto lo scorso 23 settembre a Mandas, organizzato dall’Associazione Diabetici Cagliari Odv nella biblioteca comunale, si possono desumere due concetti: <<sensibilizzazione e prevenzione>>.

Questi ultimi non si possono scindere l’uno dall’altro, perché senza sensibilizzazione, quindi senza la consapevolezza dell’entità e dei rischi della patologia, non può esistere la prevenzione. Gli organizzatori dell’incontro, nonché i relatori che sono intervenuti, si sono posti come principale obiettivo quello di informare gli spettatori attraverso l’analisi del diabete in tutte le sue varietà ed implicazioni considerando i diversi aspetti e punti di vista.

La giornata è stata interamente dedicata all’educazione ed alla salvaguardia della malattia, della quale il convegno ha rappresentato la fase conclusiva. Dalla prima mattina, nella palestra dell’Istituto Comprensivo, l’Associazione è stata in prima fila nella gestione degli screening diabetologici, gratuiti per tutta la popolazione.

In serata i relatori hanno partecipato al dibattito nella sala della biblioteca dopo l’introduzione di Carol Tola (vicepresidente dell’Associazione Diabetici Cagliari e promotrice dell’evento) e i saluti istituzionali di Umberto Deidda (vicesindaco di Mandas) e di Giulia Argiolas (assessore alle Politiche Sociali), a nome dell’amministrazione comunale.

Nel primo intervento del convegno, la Dott.ssa Maria Antonietta Fois ha descritto i diversi tipi di diabete e delineato le caratteristiche generali della malattia, soffermandosi inoltre sul triste primato che la Sardegna vanta riguardo la patologia: <<La Sardegna è l’area geografica al mondo con il più alto tasso di incidenza del diabete di tipo 1, avendo da poco superato la Finlandia>> riporta la Dott.ssa Fois, diabetologa.

A sottolineare l’importanza dell’alimentazione e dell’attività fisica nella prevenzione del diabete di tipo 2 è stato invece il Dr. Michele Cinus, biologo nutrizionista, che ha messo in rilievo quanto sia insufficiente mangiare alimenti sani saltuariamente e praticare sport in modo sporadico, senza perseverare. <<La costanza è la chiave per una efficace prevenzione: bisogna cambiare stile di vita per stare meglio>> consiglia il Dr. Cinus, illustrando i benefici della dieta mediterranea, se applicata seriamente.

Il Dr. Tiziano Cerulli, si è poi occupato dell’aspetto psicologico inerente alla malattia evidenziando con il suo intervento quanto possa essere difficile per una persona, o per il genitore di un bimbo, accettare di avere a che fare con una patologia complessa come il diabete. Spiega infatti lo psicologo che <<la malattia è come uno spartiacque, esiste un prima ed un dopo nella vita delle persone>>, ricordando la rilevanza della soggettività di ognuno che implica un diverso modo di affrontare ed accettare dalla quale non si può guarire.

In conclusione del convegno, Prof. Riccardo Trentin, presidente della Federazione Rete Sarda Diabete Odv, ripartendo proprio dal tema della soggettività degli individui affetti da una malattia cronica, introdotto dal Dr. Cerulli, ha evidenziato il cruciale ruolo che le associazioni, poi riunite in federazioni di volontari, devono svolgere in termini di prevenzione, informazione e vicinanza nei confronti delle persone che si ritrovano ad affrontare il diabete.

Compiti che l’Associazione Diabetici Cagliari Odv esegue con grande impegno favorendo dibattiti e incontri come quello del 23 settembre.

Articolo a cura di Riccardo Trentin

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