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Zhang si tiene stretto l’Inter, fra un mese a Milano

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L’Inter in campionato continua a vivere un momento felice, con il primo posto che fa sognare i tifosi, dopo undici anni dal Triplete. Mentre la squadra di Antonio Conte continua la sua cavalcata trionfante, preoccupa la situazione finanziaria dei Suning. Dopo la notizia del loro addio al calcio cinese, con la reazione polemica di molti giocatori, la proprietà dell’Inter farà chiarezza sul proprio futuro a Milano. Oggi ne ha parlato La Gazzetta dello Sport, dove spiega come Zhang sia intenzionato a non lasciare l’Inter, complice la probabile vittoria dello Scudetto.

Zhang non dice addio all’Inter

Zhang

Secondo la Rosea, Zhang tornerà in Italia tra un mese. Un periodo d’assenza per cercare di risolvere i problemi finanziari che lo hanno colpito, lottando per mantenere la maggioranza del suo club. Ci si prepara ad una nuova era Suning e certamente il primo posto e il sogno Scudetto dà nuova linfa vitale. Come scritto nella Gazzetta dello Sport, si vede la luce alla fine del tunnel. Zhang, infatti, è sicuro di riuscire a trovare i soldi per finire la stagione senza preoccupazioni e per restare come azionista di maggioranza nel club nerazzurro. Attualmente servono 250 milioni per la chiusura della stagione, da lì in poi c’è bisogno di un buon piano di investimento per poter rilanciare il progetto.

La Gazzetta così sottolinea nel suo articolo: “Intanto, al momento, è superata l’offerta del fondo di private equity Bc Partners, vista la distanza tra richiesta (un miliardo) e offerta (750 milioni) – assicura la rosea -. E altri soggetti hanno trovato interessante la proposta di investimento presentata da Goldman. Il colosso cinese cerca comunque un’operazione costituita in parte da strumenti finanziari di debito e in parte di equity: ibrida, appunto. Si dovrebbe passare attraverso un iniziale nuovo finanziamento a cui poi seguirebbe l’acquisto di quote azionarie“. Restano vive le opzioni Fortress Pif. E non esiste il paragone con lo Jiangsu, lasciato morire in Cina.

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