EconomiaSud Sardegna

Vertenza Portovesme srl, Gian Luca Lai (M5s): “Stiamo dalla parte dei lavoratori e delle loro famiglie”. Fabio Enne (Confsafi): “Rifiuteremo soluzioni riduttive e superficiali”

Condividi

In riferimento all’incontro che si terrà giovedì prossimo 6 ottobre al Ministero dello Sviluppo Economico, per parlare della grave situazione in cui si trova la Portovesme srl, sono intervenuti con delle dichiarazioni anche Fabio Enne segretario regionale Confsafi e Gian Luca Lai Portavoce M5S Carbonia.

“Nella speranza – dichiara Enna – che chi ha ruolo Istituzionale non si fermi ai semplici, spesso inutili, post sui social e intraprenda invece azioni utili a scongiurare l’ennesima beffa economica ai danni del territorio. Questa volta determinata dalla volontà aziendale di procedere alla chiusura dello stabilimento Portovesme srl, condotto in questi ultimissimi anni in modo assai discutibile, portato allo stremo attraverso una gestione che, proprio dal punto di vista energetico, si è basata sulle favorevoli o meno oscillazioni del mercato elettrico, ottenendo, nei momenti favorevoli, un cospicuo guadagno ma nello stesso tempo, privando lo stesso stabilimento,  da una soluzione statica e strutturale, capace di far fronte e proteggere l’attività produttiva dalle crisi più violente e limitare i danni sull’occupazione.  Considerato che si parla di una Azienda poco sensibile alle relazioni industriali, ci sembra eccessivo riproporre soluzioni drastiche che ricadranno sui lavoratori, diretti e indiretti, a causa di responsabilità precise anche al netto delle dinamiche che purtroppo investono il mondo intero.  Risultano evanescenti anche le strategie messe in campo per evitare il dramma e ignoti i percorsi di ristrutturazione aziendale ricorrendo a validi strumenti di pensionamento che risulterebbero favorevoli alla forza lavoro più giovane. Domina infatti soltanto il ricorso alla cassa integrazione, sul quale ricorso, per le questioni sopracitate, sarebbe gradita un’azienda più versatile e propensa alla prospettiva produttiva, perché noi siamo convinti che attraverso una diversa volontà si possano trovare rimedi e soluzioni. Sarà nostra cura – conclude Enna – fornire le nostre osservazioni ai più alti livelli di responsabilità in Europa, e come sempre accaduto, rifiuteremo soluzioni riduttive e superficiali.”

“Il Movimento 5 Stelle Sardegna, – scrive Lai in una nota –  in questo momento di crisi aziendale, è vicino ai lavoratori diretti e indiretti della Portovesme srl. Lo è stato quando era al governo del Paese, lo ha dimostrato durante le elezioni -presentandosi con i propri candidati all’ingresso dello stabilimento- e ci sarà anche in futuro dai banchi dell’opposizione in Parlamento e negli altri consessi politici. Il lavoro della neo deputata e vice ministra uscente Alessandra Todde, a beneficio di tutto il comparto industriale del Sulcis, ha avuto come ultimo traguardo quello di dare una risposta ai problemi energetici, anche dello stabilimento della Portovesme srl, con l’Energy Release, garantendo un prezzo dell’energia a 210 €/MWh (rimodulabile con condizioni di mercato più favorevoli), ma prima ancora col il credito d’imposta per le aziende energivore, portato progressivamente al 40% per i mesi di ottobre e novembre.

Tutto questo non è bastato alla Portovesme srl per annunciare non solo che la produzione zinco non tornerà ai valori pre-crisi ma che addirittura è intenzione dell’Azienda interrompere la linea piombo a San Gavino e a Portoscuso. Le motivazioni che hanno portato la Portovesme a richiedere al Ministero del Lavoro la CIGS per i 58 dipendenti dello stabilimento di San Gavino per un periodo massimo di 12 mesi sono gli alti costi energetici per una produzione energivora come quella del piombo, anche se l’unica sezione impiantistica realmente energivora risulta essere quella dell’argento.  Nel caso dello stabilimento di Portovesme le considerazioni sono analoghe a quelle di San Gavino per l’impianto K.S.S.

Forse sono altre le reali motivazioni che sottendono a questa scelta, come quelle di non perseguire più la produzione di piombo (ma anche dello zinco) per ragioni di mercato a vantaggio di altri metalli, quali quelli rari.

La posizione del Movimento 5 Stelle, è sempre stata quella di un mantenimento degli asset industriali esistenti ma con una forte attenzione a sviluppare tecnologie e lavorazioni su produzioni nuove e meno impattanti sull’ambiente. Ben vengano, quindi, le valutazioni in corso da parte della Glencore su nuove produzioni e future sperimentazioni. Concordiamo pure sul fatto che un’azienda abbandoni produzioni fuori mercato a vantaggio di altre più redditizie, ma questa transizione deve avvenire salvaguardando la forza lavoro esistente con un piano industriale certo e secondo un cronoprogramma ben preciso, contemperando le esigenze dell’azienda ma anche quelle dei lavoratori.

Non è concepibile che quando i prezzi dell’energia sono ai minimi e quelli delle materie prime al massimo si privatizzino i profitti e alle prime inversioni di tendenza sui mercati si scarichino le perdite su welfare e sulle spalle dei lavoratori.

Non possiamo neppure accettare che la Sardegna, se dovesse passare la linea aziendale di produrre solo ossido di zinco dai forni Waeltz con i fumi si acciaieria, venga utilizzata solo per smaltire le scorie delle acciaierie europee e non territorio dove portare produzioni ad alto valore aggiunto economico e tecnologico. Genna Luas 2 è stata realizzata per mantenere in marcia la Portovesme srl, nella sua totalità, e la Proprietà non può non tenere conto che le compensazioni non solo quelle ambientali chieste e ottenute dai comuni di Carbonia e Iglesias ma è dovere della stessa tenere in primaria considerazione quelle di ordine economico-sociale legate al mantenimento della forza lavoro esistente.

Per queste ragioni l’on. Alessandra Todde, in veste di vice ministra uscente, con estrema sollecitudine ha convocato la Portovesme srl e gli altri soggetti interessati attorno ad un tavolo per giovedì 6 ottobre al MISE, chiedendo la partecipazione anche degli azionisti della Glencore. Il Movimento 5 Stelle- conclude il portavoce del M5s di Carbonia – sta dalla parte giusta, dalla parte dei lavoratori e delle loro famiglie.”

 

Fonte: comunicato stampa

Comment here